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Marco Vannini, la madre risponde ai Ciontoli che vorrebbero uscire dal carcere: “Si lamentano? Ora basta”

Pubblicato: 24/05/2021 17:37

Marina Conte, madre di Marco Vannini, torna a parlare dopo la condanna definitiva alla famiglia Ciontoli per l’omicidio del figlio e risponde alle ultime notizie in arrivo dal carcere, secondo cui si lamenterebbero della sentenza definendola “ingiusta”.

Marco Vannini: i Ciontoli in carcere critici sulla sentenza

La madre di Marco Vannini, Marina Conte, ha replicato alla notizia delle presunte lamentele dei Ciontoli, condannati in via definitiva per l’omicidio del figlio, in merito alla sentenza con cui la Cassazione, il 3 maggio scorso, ha confermato 14 anni di reclusione per Antonio Ciontoli e 9 anni e 4 mesi per la moglie, Maria Pezzillo, e i loro due figli Federico e Martina Ciontoli (quest’ultima fidanzata con la vittima all’epoca del delitto, avvenuto a Ladispoli nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015).

Condanne definitive – arrivate a conferma dell’appello bis a carico dei 4 dopo 6 anni dalla morte di Marco Vannini – su cui gli stessi si sarebbero espressi in modo critico arrivando a definirle troppo severe.

Secondo quanto riportato da Repubblica, in particolare Martina Ciontoli e sua madre Maria Pezzillo, a Rebibbia dal 5 maggio scorso, avrebbero manifestato il loro pensiero sulla detenzione: “Vogliamo andare via di qui, è un’ingiustizia, non volevamo la morte di Marco“. E ancora, l’ex fidanzata del ragazzo avanzerebbe sempre lo stesso interrogativo: “Quando usciamo?“.

Marco Vannini: la madre risponde ai Ciontoli sulla sentenza

Intervenuta sul punto ai microfoni di Mattino Cinque, la madre di Marco Vannini ha risposto sottolineando il suo immenso dolore per la perdita del suo unico figlio e per tutti questi anni di battaglie in tribunale.

Basta, Marco deve riposare in pace e anche noi dobbiamo iniziare a elaborare questo lutto. Queste persone, in questi anni, hanno fatto sì che io e mio marito continuassimo a batterci per dargli giustizia. Non è vero che ci piaceva stare nei salotti televisivi, i riflettori accesi ci volevano perché questa storia stava passando per un incidente domestico e non è così“.

Al Ciontoli hanno riconosciuto le attenuanti generiche e la pena è scesa a 14 anni per lui, è normale che hanno.dovuto fare una distinzione tra figli, madre e padre. Addirittura si stanno lamentando di questo, io sono stanca di tutto ciò, io ho perso un figlio. Chi paga siamo Marco, che non c’è più, io e mio marito. Ora basta, ognuno si prendesse le sue responsabilità“.

In particolare, Marina Conte ha poi commentato quanto emerso su Martina Ciontoli: “Lei era la ragazza di Marco, avevano progetti, si volevano sposare. Invece lei non vuole assumersi responsabilità, ma la realtà è tutt’altra cosa. Marco è morto, lei si deve rendere conto di quello che ha fatto perché, con altissima probabilità si sarebbe salvato se fosse stato soccorso“.

L’avvocato della famiglia Vannini, Celestino Gnazi, ha commentato così l’eventuale ricorso dei Ciontoli: “Non so che dire, io so che questa ultima narrazione che vorrebbe parlare di un processo ingiusto (…) è semplicemente indecorosa”.