La ripartenza del mondo del lavoro post Covid potrebbe passare attraverso il contratto di rioccupazione. L’obiettivo è incentivare l’assunzione di giovani under 36 e fornire alternative concrete nel momento in cui saranno sbloccati i licenziamenti, il 30 giugno.
Contratto di rioccupazione: gli sgravi per chi assume
A parlare di contratti di rioccupazione all’interno del Decreto Sostegni Bis è il Ministero del Lavoro, secondo la testata Open. Questa soluzione sarà rivolta a tutti i settori permettendo alle aziende di assumere giovani a tempo indeterminato, fornendo formazione e avvantaggiandosi di uno sgravio contributivo del 100% per i primi 6 mesi. Lo sgravio è inoltre cumulabile con gli altri esoneri per le aziende che assumono gli under 36.
In particolare, si potrà unire all’esonero contributivo del 100% previsto per i datori di lavoro privati che nel 2021-2022 assumeranno gli under 36. Quest’ultimo esonero dura 36 mesi (48 mesi per i giovani assunti in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna) e prevede un tetto massimo di 6 mila euro annui. Con il contratto di rioccupazione, si raggiungeranno 3,5 o 4,5 anni di sgravi.
Contratto di rioccupazione: i punti da chiarire
Il contratto di rioccupazione, se esaminato nel dettaglio, potrebbe però scoraggiare le aziende. I motivi principali sono:
- Lo sgravio economico sui contributi può essere al massimo di 500€ mensili. Spetterà alle aziende che non hanno raggiunto la soglia massima di incentivi per l’occupazione fissata dalla Commissione Europea, quindi alle piccole e medie imprese.
- La restituzione dell’incentivo economico. Questa restituzione dovrebbe avvenire in due casi: se il datore decide di interrompere il rapporto di lavoro dopo i 6 mesi iniziali; oppure se, nei 6 mesi seguenti, procede al licenziamento di un dipendente con lo stesso livello e categoria legale di inquadramento del lavoratore assunto con contratto di rioccupazione.
- L’assenza di un periodo di prova, che consente maggiore libertà di licenziamento e di valutazione del dipendente, tanto nei primi 6 mesi del rapporto di lavoro quanto in seguito.
- Il numero di lavoratori a cui può applicarsi è molto ridotto. Il contratto di rioccupazione può infatti essere proposto solo a chi possiede lo stato di disoccupazione, e si può utilizzare fino al 31 ottobre 2021.
- Sono escluse dal contratto le aziende che, nei 6 mesi precedenti, abbiano proceduto a dei licenziamenti per motivi organizzativi o economici.
- La definizione di un percorso di inserimento e di formazione del lavoratore non sarebbe sufficientemente chiara.
Contratto di rioccupazione e le altre misure del Dl Sostegni Bis
Tra i settori più colpiti dalla crisi post Covid potrebbero esserci il turismo e il commercio, perciò il contratto di rioccupazione punta a incoraggiarne la riconferma dei dipendenti. Altre soluzioni previste dal Decreto Sostegni Bis per scongiurare un boom di licenziamenti sono:
- Contratti di solidarietà al 70% per le aziende che perdono il 50% del fatturato. Queste aziende potranno portare la retribuzione dei dipendenti al 70%, ma dovranno mantenere inalterati i livelli occupazionali;
- Abbassamento della soglia per i contratti di espansione, che riguarderebbe le aziende anche con 100 dipendenti. L’intenzione è premiare le aziende che assumono e che sostengono la staffetta generazionale.