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Investiti da vapori tossici con ammoniaca per la rottura di un tubo: morti due operai in una ditta di Pavia

Pubblicato: 28/05/2021 16:33

Nuovo drammatico incidente sul lavoro, quello accaduto quest’oggi in una ditta di Villanterio, provincia di Pavia. Secondo quanto riportano le fonti la rottura di un tubo ha causato una fuoriuscita di vapori tossici che ha investito e ucciso due operai. Nei primi 4 mesi del 2021, riporta l’Inail, sono già aumentate le denunce mortali sui luoghi di lavoro rispetto allo stesso periodo nel 2020.

Operai morti a Pavia, investiti da vapore tossico

Stando alle prime ricostruzioni che arrivano in queste ore, il tragico incidente è avvenuto attorno alle 12 di oggi, venerdì 28 maggio 2021. La ditta in questione è la Digima, azienda di Villanterio che si occupa della raccolta e lavorazione dei sottoprodotti della macellazione. Qui si è verificata la rottura di una tubatura di vapore che, riporta Repubblica, avrebbe investito in pieno un operaio 50enne di Copiano ed un altro collega che avrebbe 51 anni e sarebbe originario di Siena.

Dal tubo rotto sarebbe uscito un getto di vapori tossici contenente ammoniaca, che non ha lasciato scampo ai due operai. Sul posto, oltre ai Vigili del Fuoco che hanno condiviso le prime informazioni sugli account ufficiali, anche i nuclei NBCR, dediti alla messa in sicurezza in caso di pericoli nucleari, biologici, chimici e radiologici.

Operai investiti dai vapori tossici: nuovo caso di morti sul lavoro in Italia

Il caso di Villanterio è solo l’ultimo di una lunga lista che tocca un nervo scoperto in Italia: le morti sul lavoro. Solo nell’ultimo mese, si è assistito a tragedie come quella di Luana d’Orazio, giovane madre risucchiata in un’orditoio a Montemurlo, ma soprattutto la strage della funivia di Stresa-Mottarone, dovuta anche alla volontaria decisione di disattivare il freno di emergenza della cabina che ha causato 14 morti.

Proprio oggi l’Inail ha pubblicato un report sulle morti sul lavoro in Italia nel primo quadrimestre del 2021: sono aumentate del 9,3% rispetto al 2020. Sono già 306, ma lo stesso Istituto specifica che i dati sono da analizzare con cautela, anche a causa della pandemia: non sarebbero infatti contate le denunce mortali da contagio da Covid, arrivate tardivamente.