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Morte Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci in Congo: indagato un funzionario Pam responsabile della sicurezza

Pubblicato: 09/06/2021 15:51

Era il 22 febbraio scorso quando moriva in un agguato in Congo, presso il villaggio di Kibumba vicino a Goma, l’ambasciatore italiano Luca Attanasio, originario di Saronno. Secondo quanto emerso quest’oggi, sembra che gli inquirenti chiamati a fare chiarezza su cosa sia accaduto ad Attanasio, morto nell’agguato insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci, siano riusciti a ricostruire la dinamica dell’intero accaduto. C’è un nuovo indagato per “omesse cautele in relazione alla loro sicurezza.

Morte di Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci in Congo

A distanza di mesi dallo scontro armato avvenuto in Congo, gli inquirenti chiamati ad indagare sulla morte dell’ambasciatore italiano e su quella del carabinieri Iacovacci, sembrano essere riusciti a costruire elemento dopo elemento tutta quella che sarebbe stata la dinamica del conflitto a fuoco in cui i due italiani hanno perso la vita. Una ricostruzione che ha richiesto mesi di serrato lavoro e che sarebbe stata portata a termine grazie al prezioso servizio offerto dai testimoni che avrebbero così reso possibile l’inquadratura degli omicidi nel dettaglio. Stando a quanto rilanciato dalle agenzie stampa, sembra sia possibile confermare che Attanasio e Iacovacci siano stati dapprima presi in ostaggio dagli assalitori in una zona compresa nel parco del Virunga per poi essere portati verso una montagna, a circa un km di distanza dal luogo del rapimento. Lì, poi, sarebbero stati uccisi.

Indagato un funzionario Pam

Notizia sempre di oggi quella che vede al centro delle indagini la figura di un funzionario del World Food Programme, il Programma Alimentare Mondiale. Un uomo che non sarebbe indagato in alcun modo nel filone concernente il presunto sequestro e l’omicidio. Il funzionario Pam, si apprende dalle agenzie, risulterebbe infatti indagato e accusato per omesse cautele in relazione all’omicidio di Attanasio e Iacovacci: ad indagare è la Procura di Roma con i pm che contesterebbero al funzionario congolese presunte responsabilità in termini di omessa sicurezza. Sarebbe risultato come il funzionario congolese fosse il responsabile della sicurezza del convoglio sul quale viaggiavano Attanasio e Iacovacci, prima dell’agguato.