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Massimo Giletti, il conduttore di Non è l’Arena allontana il ritorno in Rai: “Ringrazio per avermi cacciato”

Pubblicato: 11/06/2021 19:34

Il conduttore di La7 Massimo Giletti ha messo un freno alle voci che, di quando in quando, lo vedono pronto per un ritorno in Rai. La fine del rapporto lavorativo con la rete pubblica è stato burrascoso e a riconfermarlo ci ha pensato lo stesso Giletti. Nel suo futuro quindi c’è una riconferma a Non è l’Arena sullo stesso canale? Non è detto.

Massimo Giletti, il conduttore elogia La7: “Ho avuto la libertà di portare avanti battaglie

Spesso ostico e contestato, non si può dire che Massimo Giletti non rappresenti un asset importante per le realtà in cui lavora. Prima in Rai e ora a La7, nel bene o nel male purché se ne parli: il suo Non è l’Arena catalizza spesso l’attenzione per i modi con cui affronta temi spinosi, che sono costati tra l’altro a Giletti la scorta dei carabinieri da un anno e numerose litigate pubbliche come quella recente con Roberto Formigoni. Sintomo di un giornalismo d’assalto e che non guarda in faccia nessuno: “Io sono un cane sciolto, non frequento salotti e non sono protetto. Mi spiace che questo pregiudizio ci sia, ma la valutazione dovrebbe essere solo sul prodotto, non su chi lo fa” ha detto durante un’intervista a Fanpage.

Proprio qui, ha sottolineato i vantaggi dell’essere passato alla rete di Urbano Cairo: “In Rai era un ibrido, a La7 ha messo da parte ogni velleità per l’intrattenimento. Da quando sono passato a La7, travolto da quella tempesta di censure Rai che mi costrinse a chiudere L’Arena, ho avuto la libertà di portare avanti battaglie che lì sarebbero state impossibili. Abbiamo scomodato ministri, commissari, molto spesso avendo ragione“.

Massimo Giletti cacciato dalla Rai, ma lui ringrazia

Grande entusiasmo per Giletti quindi a La7, ma nonostante questo molto spesso si ipotizza di un suo rientro alla casa madre, la Rai. Sulla questione, ha dichiarato: “È ovvio che quando uno lascia un’azienda in cui ha lavorato 30 anni non si può essere indifferenti. Però le sconfitte temprano l’uomo e io da quella sconfitta ho trovate le energie per ripartire“. Poi ha aggiunto: “Nella sofferenza sono cresciuto e a 4 anni di distanza continuo a ringraziare Mario Orfeo per avermi cacciato dalla Rai. Allora non lo capivo. Mi ha reso una persona migliore“.

Inoltre, secondo Giletti oggi non troverebbe alla Rai la libertà necessaria per perseguire la sua strada e idea di giornalismo: “Quello che mi fece male al tempo fu la squadra del programma sfaldata. La mia forza è sempre stata il gruppo, io do tanto ma chiedo tantissimo e stare con me non è semplice“. Scontato quindi un rinnovo con La7? “Non c’è ancora nulla di certo ma spero – ha ammesso – Mi auguro che il mio percorso con il presidente Cairo possa andare avanti“.