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Marò: la Corte suprema indiana chiude il caso sui Marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre

Pubblicato: 15/06/2021 10:00

È arrivata questa mattina la notizia che la Corte Suprema indiana ha ordinato la chiusura di tutti i procedimenti giudiziari in India che ci sono a carico di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. I due Marò erano coinvolti nella morte di due pescatori indiani nell’ormai lontano 2012.

Marò: la Corte suprema indiana chiude il caso

La Corte suprema indiana, da quanto emerge in questi minuti, ritiene sia “ragionevole e adeguato” il risarcimento di circa 1,1 milioni di euro stabilito. Sarebbero quindi da chiudere tutti i procedimenti contro Salvatore Latorre e Massimiliano Girone accusati di aver ucciso due pescatori al largo delle coste del Kerala a febbraio del 2012. A riferire la notizia in queste ore sono i media di Nuova Delhi. Sarebbe adeguato il risarcimento che prevede 80 milioni da depositare a favore degli eredi dei due pescatori e 20 milioni al proprietario dell’imbarcazione.

Si chiude il caso sui Marò: le prime parole di Gentiloni

Uno dei primi a commentare la notizia è l’ex premier Paolo Gentiloni: “Si chiude il caso con l’India. Un successo della diplomazia italiana“, ha scritto su twitter il commissario europeo all’Economia.

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Marò, il risarcimento all’India

Lo scorso aprile si era parlato della decisione riguardante proprio il risarcimento. La Corte suprema indiana aveva accordato la chiusura del caso con il versamento sul conto del ministero degli Esteri indiano dei corrispondenti 100 milioni di rupie. La cifra verrebbe ripartita tra le famiglie delle vittime, Ajeesh Pink e Valentine Jelastine, che riceveranno 40 milioni di rupie ciascuna. Al proprietario della nave Freddy Bosco, anche lui ferito nella sparatoria, verrano versati 20 milioni.

Il caso di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre

La vicenda ormai notissima all’opinione pubblica ha avuto inizio il 15 febbraio del 2012, con la sparatoria che ha coinvolto i militari presenti sulla nave commerciale Enrica Lexie. Il contingente della Marina stava infatti scortando la petroliera italiana a causa della pericolosità della pirateria nelle acque che stavano attraversando. Poi, a poche miglia dalle coste del Kerala, l’Enrica Lexie “incontra” il peschereccio St. Antony e, scambiandolo per una nave pirata, e apre il fuoco.

Ultimo Aggiornamento: 15/06/2021 10:15