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Telefonata tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte dopo lo scontro: in ballo c’è il futuro del M5S

Pubblicato: 27/06/2021 21:33

L’inizio estate politico del Movimento 5 Stelle è bollente e inaspettato. Il futuro del gruppo sembrava ben avviato nelle mani dell’ex premier Giuseppe Conte, pronto ad assumere le redini politiche dopo esserne stato alfiere delle scorse due esperienze di governo. Lo scontro con Grillo ha però causato un terremoto interno e sono molte le voci che vorrebbero lo stesso “avvocato degli italiani” pronto a lasciare la guida. Tra i due, si apprende, c’è stato ora un primo tentativo di distensione.

Telefonata tra Conte e Grillo: restano le distanze tra i due

Il leader in pectore del Movimento contro il suo garante. L’ascesa politica di Giuseppe Conte sta conoscendo una battuta d’arresto che potrebbe essere già fatale e causare un possibile scisma all’interno del M5S stesso. Dopo gli scontri dei giorni scorsi, Adnkronos riporta ora che tra Grillo e Conte c’è stata una telefonata, uno spiraglio per tentare di risolvere la crisi in corso in seno al Movimento. Da giovedì infatti i “pontieri” grillini e contiani stanno cercando di avvicinare le parti e questa telefonata avrebbe dovuto, in teoria, aiutare.

Tuttavia, viene riferito che i nodi principali non sarebbero stati sciolti e che quindi tra Conte e Grillo rimarrebbero forti distanze, forse incolmabili e incompatibili per pensare ad un felice matrimonio tra il leader e il garante. Il primo chiede piena agibilità politica, il secondo non vorrebbe comunque perdere il polso della sua creatura. Altre fonti riportano che Grillo sarebbe pronto a rinunciare alle nomine e alla comunicazione, pur mantenendo il ruolo di garante del M5S. Maggiori informazioni potrebbero arrivare da una conferenza stampa di domani, riportano le fonti.

Giuseppe Conte “il rottamatore” contro la vecchia guardia del M5S

Lo scontro è, in qualche modo, generazionale: assumere Giuseppe Conte a propria guida significherebbe per il Movimento 5 Stelle dare il via ad una fase completamente nuova, molto distante dagli inizi “dal basso”, dai vaffaday, dal direttorio e quant’altro. Una prima parte di questo percorso è stato già avviato, con l’addio di Casaleggio. Anche per questo nei giorni scorsi Beppe Grillo ha tuonato: “Sono il garante non sono un cogl**ne. Ma perché mi devo sentire dire ‘non ti devi occupare di comunicazione‘”.

Tra i motivi del contendere, ci sarebbe il nuovo statuto del M5S, che ormai da due anni (complice anche la pandemia) aspetta di riformarsi dopo l’addio da capo politico di Di Maio e l’interregno di Vito Crimi. Grillo avrebbe detto: “A Conte avevamo detto di prendere lo statuto e di farlo evolvere, di partire dal nostro statuto. Lui invece ha preso due avvocati e ha scritto un’altra cosa. Me lo ha dato e mi ha detto di non farlo leggere a nessuno. Io l’ho letto e tante cose non andavano“. Le parti sembrano ancora lontane e non è ancora escluso un addio di Giuseppe Conte ad un movimento che non ha mai davvero avuto per sé: un po’ come accaduto per i suoi due esecutivi da premier, viene da dire.

Ultimo Aggiornamento: 27/06/2021 21:34