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Allarme caldo estremo: dalla siccità in Italia al dramma del Canada, gli effetti del cambiamento climatico

Pubblicato: 02/07/2021 10:24

A lanciare l’allarme lo scorso 29 giugno è stata l’Autorità Distrettuale del fiume Po, che ha messo in evidenza un crollo significativo della portata del maggiore fiume italiano, fino a valori del – 30%. Sotto accusa le temperature molto elevate delle ultime settimane, ma anche una mancanza di precipitazioni decisamente preoccupante. Il caso è lungi dall’essere isolato: gli episodi che si stanno verificando contemporaneamente in varie parti del mondo, dal Canada agli Stati Uniti, ci ricordano di quanto i cambiamenti climatici facciano ormai parte del nostro presente.

Siccità in Italia, crolla la portata del Po

Secondo l’Autorità Distrettuale del fiume Po, il caldo anomalo si è fatto sentire in tutta la zona del bacino fluviale, con massime di 32-34°C e locali punte giornaliere di 35-36°C. Si tratta di temperature tra 1 e 3°C superiori alle medie degli ultimi 20 anni. Questo sta causando una siccità incipiente in diverse zone del Distretto, come il Biellese, l’Astigiano e il Cuneese, nella città di Torino, in Romagna e nelle zone del Delta. Tra le principali criticità viene sottolineata soprattutto la mancanza di precipitazioni, che sta segnando un trend piuttosto negativo. Il monitoraggio condotto dall’Autorità stima che da inizio anno siano caduti circa 116 mm in meno di pioggia, cioè il 34% in meno rispetto alla media regionale tra 2001 e 2020.

Le situazioni più preoccupanti in Romagna, rilievi del Bolognese e aree limitrofe, dove si calcola un deficit delle precipitazioni che oscilla tra 150 e 200 mm, pari ad oltre il 50% delle piogge in meno. Meuccio Berselli, Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del fiume Po, segnala come tali siccità rischino di diventare la norma: “Se non si interviene repentinamente – afferma in una nota – simili periodi saranno sempre più frequenti: occorrono soluzioni che siano incisive per mitigare il rischio di queste prolungate endemiche siccità”.

Caldo estremo, decine di morti in Canada

L’ondata di calore di queste settimane non è solo un fenomeno italiano, ma sta colpendo buona parte della costa occidentale di Stati Uniti e Canada. In British Columbia, secondo i dati della World Meteorological Organization, nella giornata del 29 giugno si sono raggiunti i 49,5°C, la temperatura più alta mai registrata in tutto il Canada.

La situazione è diventata drammatica, tanto che la polizia di Vancouver ha segnalato decine di casi di persone decedute a causa del caldo estremo: “Vancouver non ha mai sperimentato un caldo come questo e purtroppo decine di persone stanno morendo per tale ragione – ha dichiarato in un comunicato il sergente di polizia Steve Addison – La stragrande maggioranza di questi casi è legata al caldo, non abbiamo mai visto niente di simile”.

Non va meglio negli Stati Uniti, dove si sono registrate temperature record in Oregon e nello stato di Washington. Il 27 giugno a Seattle, secondo i rilevamenti dell’Earth Observatory della Nasa, si sono toccati i 40°C, temperatura più alta mai registrata in città. L’ondata di calore rischia di portare con sé ulteriori problemi, come quello di incendi sempre più violenti. Come riporta la Casa Bianca, lo stesso Joe Biden ha voluto esprimere la sua preoccupazione per cambiamenti climatici che non è più possibile ignorare: “Il cambiamento climatico sta guidando la pericolosa confluenza di caldo estremo e siccità prolungata – ha affermato il presidente degli Stati Uniti in una nota – Stiamo assistendo a incendi di maggiore intensità, che si muovono con maggiore velocità e durano ben oltre i mesi tradizionali della stagione degli incendi”.

Ultimo Aggiornamento: 02/08/2021 14:35