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Bimbi morti a Malga Preta per il crollo della ghiacciaia, il padre: “Non si può morire così a sette anni”

Pubblicato: 04/07/2021 12:27

Il giorno dopo la tragedia di Malga Preta, dove due bambini sono morti per il crollo di una ghiacciaia, il dolore è ancora più intenso. Ha parlato il padre di una delle due giovani vittime, amici da tutta la breve vita. Altri due bambini sono stati portati in ospedale dopo l’incidente, ma le loro condizioni non sarebbero gravi. Nulla da fare invece per Michele e Tommaso, entrambi di 7 anni.

Crolla ghiacciaia, morti due bambini: le parole del padre

La notizia è arrivata nel pomeriggio di ieri: due bambini stavano giocando a Malga Preta di Sotto, nel veronese. I due, entrambi di 7 anni, si trovavano nei pressi di un’antica ghiacciaia, quando apparentemente il tetto della stessa è crollato per circostanze ancora da chiarire. In pochi attimi, Michele e Tommaso sono morti ed è difficile dare un senso ad una tragedia improvvisa come questa. Il padre di uno di loro ha rilasciato alcune dichiarazioni, colme di dolore.

Erano amici da sempre, hanno sempre fatto tutto insieme: hanno fatto l’asilo insieme, la scuola insieme. E oggi sono morti insieme” le sue parole riportate da l’Arena. I due erano “amici inseparabili nella vita come nella morte“. Un quadro che fa capire perchè la giornata di ieri, quella della gita fuori porta dei due amici prima delle vacanze estive, si fosse svolta fino a quel punto in un clima di festa.

Tommaso e Michele morti a Malga Preta: indaga la Procura

Sul posto, subito dopo l’incidente, sono accorsi subito i genitori e il proprietario della Malga, Augusto Ceradini. La procura ha aperto un’inchiesta su quanto accaduto al Corno d’Aquilio, per cercare di capire se si sia trattato di una tragica fatalità oppure se il crollo del tetto della ghiacciaia che ha ucciso Tommaso e Michele potesse essere evitata. Problemi di manutenzione? Zona pericolosa non segnalata? Queste le domande sul tavolo del pm Paolo Sachar, che ha sequestrato la ghiacciaia.

Sempre il padre, ha spiegato che per loro quella era la prima volta alla Malga Preta di Sotto: “Chi avrebbe potuto immaginare che questa sera avrei riportato a casa mio figlio in una bara? avrebbe detto. E ancora: “Non si può morire in questo modo a sette anni“. Una reazione di dolore comprensibile e uno sgomento condiviso da molti.