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Paola Egonu, chi è la portabandiera del vessillo olimpico: la pallavolista italiana fra sport, sogni e amore

Pubblicato: 23/07/2021 12:54

Paola Egonu è l’atleta scelta per l’Italia come portabandiera del vessillo olimpico durante la cerimonia inaugurale dei giochi olimpici di Tokyo 2020. La 22enne è la punta di diamante della squadra di pallavolo femminile italiana e nonostante la sua giovane età ha già conquistato importanti traguardi professionali e conquistato prestigiosi premi. Conosciamo meglio il giovane talento sportivo che rappresenterà il nostro Paese nei prossimi giorni.

Paola Egonu, la famiglia e la verità sulla pallavolo: “Non mi piaceva”

Paola Egonu è nata il 18 dicembre 1998 a Cittadella, in provincia di Padova. Suo padre Ambrose, camionista di Lagos, e sua mamma Eunice, infermiera di Benin City, hanno deciso di lasciare la Nigeria anni fa, per trasferirsi in Veneto. Qui oltre a Paola, la coppia ha dato alla luce altri due figli, Angela e Andrea. Qualche anno fa, in un’intervista a Vanity Fair, la pallavolista aveva parlato dell’origine della sua famiglia, rivelando di essere molto legata al Paese africano. “Un’appartenenza non esclude l’altra” aveva sottolineato, aggiungendo di recarsi ogni 2 anni in Nigeria per fare visita ai suoi cari. Fra questi c’è anche il nonno, che a suo dire non vedrebbe di buon occhio la pallavolo.

Anche Paola in realtà ha nutrito un certo astio nei confronti dello sport che oggi è la sua professione in passato. La Egonu si è avvicinata alla pallavolo nella sua Cittadella, iscrivendosi nella società locale a 12 anni. “La pallavolo all’inizio non mi piaceva proprio– aveva ammesso a Vanity- ero timida e riservata, stare in mezzo a sconosciute mi faceva sentire a disagio”. A un tratto però l’atleta avrebbe avvertito un cambiamento: “Ho cominciato a divertirmi e tutto è venuto da sé. Anche se grande merito è dei miei genitori”.

Paola Egonu e la Nazionale di Pallavolo: dall’esordio a 17 anni alla carriera sportiva

Ancora 15enne, Paola Egonu ha iniziato a giocare nella Serie B1 della pallavolo, entrando a far parte della squadra federale del Club Italia nella stagione 2013-14. Nel 2015, la nazionale Under-18 la chiama nel suo team e con il quale conquista la medaglia d’oro al campionato mondiale 2015 e il premio come MVP (Most Valuable Player, in italiano Giocatore piu valoroso). Tra il 2014 e il 2016 è parte della nazionale Under-19 Under-20 e con quest’ultima vince il bronzo al campionato mondiale 2015.

Sempre dal 2015 Paola inizia a prendere parte alle partite della nazionale maggiore italiana, vincendo due medaglie d’argento: nel 2017 al World Grand Prix e nel 2018 al campionato mondiale. Nel 2019 ottiene la medaglia di bronzo al campionato europeo. Nel 2021, in occasione della sua partecipazione ai Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo viene scelta come portabandiera del vessillo olimpico per la cerimonia d’apertura.

Negli anni, Paola Egonu ha fatto parte di varie squadre italiane. Nella stagione 2017-18 gioca per l’AGIL di Novara in Serie A1, aggiudicandosi la Supercoppa italiana 2017, due Coppe Italia, e il riconoscimento di MVP. Nell’annata 2019-20, l’Imoco di Conegliano la ingaggia e la porta alla conquista di 2 Supercoppe italiane, il campionato mondiale per club 2019, 2 Coppe Italia, lo scudetto 2020-21 e la Champions League 2020-21. Durante la gara 1 dei play-off dello scudetto 2020-21, Paola realizza 47 punti e migliora così il record di punti realizzati da una giocatrice in una singola partita che già le apparteneva.

Paola Egonu fra razzismo e conquista della cittadinanza

Nel corso di alcune interviste, la Egonu ha parlato degli episodi di razzismo vissuti negli anni sia dentro che fuori dal campo. La pallavolista ha però spiegato di essersi servita proprio della sua professione per far fronte a ogni difficoltà “Lo sport dimostra che azzerando le differenze si può vincere di più” aveva dichiarato a Vanity Fair.

A lungo inoltre la pallavolista azzurra ha dovuto fare i conti con la burocrazia che le impediva di vedersi riconosciuta come italiana. All’epoca del suo ingresso nella società Club Italia infatti, Paola non aveva ancora ottenuto la cittadinanza del Paese nel quale lei era nata, l’Italia. Il riconoscimento ufficiale è arrivato solamente quando lei aveva 14 anni , quando suo padre ha ottenuto il passaporto tricolore.

Paola Egonu, la vita privata fra famiglia, amore e sogni nel cassetto

Nonostante la giovane età, la Egonu sembra aver chiari da tempo gli obiettivi per il suo futuro. Tempo fa, per esempio, i suoi genitori decisero di trasferirsi a Manchester, ma lei chiese loro di permetterle di rimanere in Italia, per continuare a giocare a pallavolo. “Dissi che volevo rimanere a Milano per il volley– aveva spiegato- mi hanno dato l’ok, d’altronde erano stati loro a spingermi giù dal divano”. In particolar modo sarebbe stato suo padre a convincerla a dedicare un po’ del suo tempo libero allo sport, “mi propose di provare a trovare un hobby, qualcosa che riempisse i miei pomeriggi” . “Passavo i miei pomeriggi sul divano a guardare la Tv senza avere nulla da fare se non i compiti che finivo sempre velocemente. Non che la cosa mi dispiacesse, ci stavo bene in quella pigrizia aveva raccontato la Egonu.

Nel 2018, Paola ha fatto coming out in occasione di un’intervista al Corriere della Sera, parlando della sua fidanzata, che l’aveva sostenuta a seguito della sconfitta del campionato mondiale in Giappone.

Per il futuro Paola Egonu non pensa solamente alla pallavolo. Tempo fa aveva infatti rivelato di sognare di diventare un avvocato e la determinazione sembra proprio non mancarle.