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Laila El Harim: l’operaia morta ieri sul lavoro a Modena lascia una figlia di 4 anni e un compagno

Pubblicato: 04/08/2021 13:52

Si chiamava Laila El Harim la donna morta ieri mattina sul lavoro a Modena. L’operaia si trovava nei pressi di un macchinario all’interno dell’azienda Bombonette di Camposanto, quando è rimasta incastrata negli ingranaggi. Per lei non c’è stato nulla da fare. Laila lascia il compagno e una figlia di 4 anni.

Laila El Harim: chi era l’operaia morta sul lavoro nel modenese

Ieri mattina, Laila El Harim aveva iniziato da poco il suo turno di lavoro nella ditta Bombonette di Camposanto, quando è rimasta incastrata nel macchinario a cui stava lavorando, probabilmente una fustellatrice. Come spiega Today.it, l’operaia aveva 41 anni e viveva in Italia da circa 20 anni, dopo essersi trasferita dal Marocco. A Bastiglia, il paesino del modenese in cui si era stabilita, Laila aveva formato la sua famiglia con il compagno. 4 anni fa era nata la loro bambina.

Il suo lavoro nella fabbrica di Camposanto era iniziato da appena 2 mesi e come riferito dagli ispettori del lavoro di Modena, era stata assunta con contratto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato. Come spiega SkyTg24, Laila sarebbe comunque stata in possesso delle competenze necessarie a svolgere la sua mansione, in quanto operaia specializzata. Il suo turno di lavoro di ieri era iniziato alle 5.50.

Parla il compagno di Laila El Harim: “Eravamo felicissimi”

In queste ore, il compagno di Laila El Harim, Manuele Altiero ha parlato ai microfoni de Il Giorno esprimendo grande dolore per la sua morte. Le avevo chiesto di sposarmi, appena un mese e mezzo fa, ed eravamo felicissimi. Era un altro sogno che avremmo coronato insieme ha ammesso incredulo. “Stasera, invece, rivedrò la nostra bambina, che era in vacanza con i nonni, a Gallipoli, e dovrò trovare le parole per spiegarle che la mamma non c’è piùha aggiunto pensando alla loro piccola di soli 4 anni.

Pretendo di sapere la verità sulla morte della mia compagna. Avevamo ancora tantissime cose da fare insieme. Me l’hanno portata via. La cosa che mi fa più male – ha aggiunto– è che sia morta in modo così brutale e da sola“.

Parlando del lavoro svolto dalla compagna, Altiero ha spiegato che Laila ne era entusiasta. Per altro, loro due si erano conosciuti proprio lavorando e dopo 6 anni insieme avevano deciso di allargare la famiglia, dando alla luce la loro bambina, nata 4 anni fa.

“Laila era arrivata in Italia oltre vent’anni fa con la sua famiglia perché amava questo Paese più di tutto. Aveva la cittadinanza italiana perché ha sempre lavorato, e tanto, e questo vorrei che le persone lo sapessero” ha concluso.

L’Ispettorato del lavoro sulla morte di Laila El Harim

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha inviato in queste ore una relazione al ministro del Lavoro Andrea Orlando, in merito agli accertamenti effettuati nella fabbrica modenese. Il macchinario utilizzato dalla El Harim serve alla sagomatura e al taglio dei cartoni per utilizzo alimentare prodotti dalla ditta. “La fustellatrice a cui lavorava Laila era provvista di un doppio blocco di funzionamento meccanico, ma purtroppo azionabile, da parte dell’operatrice, soltanto manualmente e non automaticamente” si legge nella nota. “Ciò ha consentito un’operazione non sicura che ha cagionato la morte per schiacciamento” scrivono ancora gli ispettori.

Attualmente sono ancora in corso le indagini per la ricostruzione delle dinamiche dell’infortunio. Al contempo si sta valutando se il macchinario fosse conforme ai principi della “massima sicurezza tecnicamente possibile”.

Operaia morta sul lavoro: il commento del Cisl sulla morte di Laila El Harim

In queste ore, sul sito di Cisl Emilia Romagna è apparso un lungo messaggio di cordoglio per la morte di Laila El Harim. “Esprimiamo le nostre condoglianze ai familiari e colleghi della vittima. Sarà compito degli organi competenti accertare le cause e responsabilità dell’eventoha dichiarato Domenico Chiatto, componente della segreteria Cisl Emilia Centrale con delega alla salute e sicurezza sul lavoro. La confederazione sindacale ha inoltre espresso profonda preoccupazione per il “coinvolgimento sempre più frequente negli infortuni di lavoratrici alle prese con macchinari industriali che hanno ingranaggi in movimento”.

Nel comunicato si legge ancora che nel primo trimestre 2021 è stato rilevato un aumento dell’11% degli infortuni mortali nel nostro paese, dovuto anche al tentativo di recuperare la produzione persa durante il lockdown”. Il sindacato ha chiesto un rafforzamento della formazione e delle cultura della sicurezza.

Laila El Harim morta sul lavoro: il saluto del sindaco del suo paese

Laila e la sua famiglia vivevano a Bastiglia, un piccolo paese della provincia di Modena. In queste ora, Francesca Silvestri, il sindaco della cittadina, ha voluto dedicare un pensiero alla sua compaesana deceduta sul lavoro.

Una tragedia scuote di nuovo la nostra comunità” commenta dispiaciuto il primo cittadino. “Lo fa con violenza, portandosi via una donna, una mamma, una lavoratrice. Oggi è un altro giorno triste…” conclude aggiungendo un cuore nero.