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Terza dose vaccino anti Covid, Pfizer presenta i dati sulla sperimentazione: l’annuncio dei ricercatori

Pubblicato: 16/08/2021 20:56

Nuovo step nello studio sui vaccini contro il Coronavirus: Pfizer e BioNTech hanno annunciato la presentazione dei dati iniziali relativi alla sperimentazione sulla terza dose per combattere il Covid-19. I risultati ottenuti dalla fase 1 arrivano sul tavolo dell’agenzia statunitense Food and drug administration (Fda) e rivelano quello che è emerso dalla ricerca.

Terza dose vaccino anti Covid, Pfizer presenta i dati

Pfizer e BioNTech, riferiscono le agenzie, annunciano la presentazione dei dati iniziali relativi alla sperimentazione per la valutazione della terza dose di vaccino anti Covid nell’ottica di una futura autorizzazione alla somministrazione ai soggetti dai 16 anni in su.

I risultati di fase 1 sulla sicurezza e l’immunogenicità degli individui che l’hanno ricevuta, spiegano le aziende in una nota, “mostrano un favorevole profilo di sicurezza e una robusta risposta immunitaria“. Alla luce degli alti livelli di quest’ultima, secondo quanto dichiarato, “una ulteriore dose entro 6-12 mesi dalla vaccinazione primaria aiuta a mantenere un alto livello di protezione contro il Covid-19

Terza dose di vaccino e variante Delta Covid

Stando a quanto riportato nella nota, dopo la terza dose di vaccino si osserverebbero livelli di anticorpi neutralizzanti significativamente più alti contro il virus Sars-CoV-2 iniziale (wild type) e contro le varianti Beta e Delta, rispetto ai livelli osservati dopo il ciclo vaccinale a ‘due dosi‘”. Si avrebbe, secondo Pfizer e BioNTech, una importante risposta di protezione contro la malattia e anche contro due delle varianti più diffuse.

L’annuncio è arrivato via Twitter da Albert Bourla, presidente e Ceo di Pfizer, che sottolinea: “Siamo pronti a produrre dosi di richiamo, se autorizzate o approvate“. “La vaccinazione è il nostro mezzo più efficace per prevenire l’infezione da Covid-19, in particolare le malattie gravi e il ricovero in ospedale, e il suo profondo impatto sulla protezione delle vite è indiscutibile. Tuttavia, con la continua minaccia della variante Delta e la possibile comparsa di altre varianti in futuro, dobbiamo rimanere vigili contro questo virus altamente contagioso“, ha aggiunto Bourla in un comunicato.

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