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Afghanistan, la sindaca più giovane del Paese denuncia la violenza talebana. Le sue parole: “Mi uccideranno”

Pubblicato: 18/08/2021 10:44

Il mondo intero sta seguendo con il fiato sospeso le vicende che in questi giorni stanno avendo luogo in Afghanistan, dove i talebani hanno ormai preso il controllo di Kabul. C’è grande apprensione in particolare anche per la condizione delle donne, i cui diritti rischiano di essere violati senza esclusioni. Fra i volti della battaglia al nuovo dominio del Paese c’è anche quello di una figura femminile molto importante: la sindaca più giovane dell’Afghanistan. Zarifa Ghafari, questo è il suo nome, ha dichiarato di essere ormai in attesa dell’arrivo dei talebani, che teme la uccideranno.

Paura per le donne dell’Afghanistan: il caso della sindaca più giovane del Paese

Da giorni si parla ormai dell’arrivo dei talebani a Kabul, la capitale dell’Afghanistan. Il Paese è ormai sotto assedio e lo scorso 15 agosto un rappresentante talebano ha dichiarato l’intenzione di proclamare la nascita dell’Emirato islamico dell’Afghanistan. Sin dalle prime ore di dominio, il gruppo invasore è intervenuto per rimuovere le immagini pubblicitarie di donne affisse sui muri della città e ha già imposto dure restrizioni alla parte femminile della popolazione in varie zone del Paese. Dall’imposizione del burqa all’obbligo di uscire di casa solamente se accompagnate da un maschio, sono molte le misure finora introdotte violando i diritti delle donne.

Fra coloro che attendono disperatamente di conoscere quale sarà il loro destino nel Paese posto sotto assedio c’è anche Zarifa Ghafari, la sindaca più giovane dell’Afghanistan. In carica dall’estate del 2018, Zarifa ha 27 anni e ricopre il suo incarico governativo nella città conservatrice di Maidan Shar. Come spiega l’Ansa, lei è una delle poche donne aver mai ottenuto questo ruolo in questo luogo.

La sindaca più giovane dell’Afghanistan attende l’arrivo dei talebani: “Mi uccideranno”

Pochi giorni fa Zarifa Ghafari ha parlato ai microfoni del New York Times facendosi testimone della terribile esperienza che sta affrontando. La sindaca più giovane dell’Afghanistan ha ammesso aspettarsi di essere “punita con la morte” per il suo impegno in politica. Parlando dei talebani ha affermato: “Verranno per le persone come me e mi uccideranno”.

“Sono qui seduta in attesa che arrivino ha aggiunto rassegnata affermando di sapere di non poter godere di alcun tipo di aiuto. Non c’è nessuno che aiuti me o la mia famiglia. Sto solo seduta con loro e mio marito. Non posso lasciare la mia famiglia. E comunque, dove andrei?” ha domandato consapevole di non poter ricevere alcuna risposta.

La giovane sindaca afghana sull’incontro con i talebani: “Non ho più paura di morire”

Accantonata la possibilità di lasciare la città che ha scelto di rappresentare, la Ghafari non ha nascosto di trovarsi in una situazione davvero drammatica. Sono distrutta ha dichiarato- non si più su chi fare affidamento”. La giovane sindaca sembra ormai convinta di sapere quanto le accadrà nei prossimi giorni, ma dichiara sicura: Non mi fermerò ora, anche se verranno di nuovo a cercarmi”. Non ho più paura di morire ha concluso con coraggio.

Zarifa Ghafari e la battaglia per i diritti delle donne: l’impegno della giovane sindaca

Zarifa Ghafari conduce da tempo battaglie per i diritti delle donne, tramite un programma radiofonico e un’organizzazione non governativa incentrata sull’emancipazione economica femminile. Nell’ultimo periodo, il ministero della Difesa di Kabul le aveva affidato il compito di occuparsi dei soldati e dei civili feriti in attacchi terroristici.

Pochi mesi fa, la sindaca 27enne aveva già conosciuto la morte da vicino. Suo padre Abdul Wasi Ghafari, colonnello dell’esercito, è stato giustiziato a novembre. Di fronte al dramma, Zarifa aveva accusato i talebani di essere responsabili. Non mi vogliono a Maidan Shar. Ecco perché hanno ucciso mio padre” aveva dichiarato.

Il messaggio della giovane sindaca afghana per il suo Paese

Lo scorso 14 luglio, Zarifa Ghafari ha condiviso su Twitter una dedica al suo Paese. La giovane sindaca ha pubblicato un’immagine in cui posa al tramonto, con alle spalle uno splendido paesaggio illuminato dalla luce del sole e ha scritto: “Mia cara madrepatria, so che stai soffrendo e sei malata. So che è difficile per te perché gli stranieri ti bruciano e ti distruggono. “Ma i tuoi figli che stanno cercando di ricostruirti stanno tanto duramente quanto coraggiosamente cercando di salvarti da questi giorni terribili ha concluso speranzosa.