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Uccisa dalla figlia 15enne nella sua abitazione in provincia di Bergamo: il risultato dell’autopsia

Pubblicato: 18/08/2021 23:21

L’autopsia sul corpo della 43enne uccisa dalla figlia di 15 anni nella sua abitazione di Treviglio, in provincia di Bergamo, avrebbe restituito una risposta nitida sulla causa del decesso della donna. L’esame, disposto dalla Procura del capoluogo lombardo, avrebbe confermato quanto emerso dai primi rilievi condotti dal reparto scientifico dei Carabinieri nell’immediatezza del fatto.

Uccisa dalla figlia 15enne a Treviglio, Bergamo: il risultato dell’autopsia

L’autopsia sul corpo della 43enne Manuela Guerini, riporta Ansa, è stata eseguita poche ore fa presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La donna sarebbe stata uccisa il 14 agosto scorso dalla figlia di 15anni, secondo quanto finora ricostruito, al culmine di una violenta lite, esplosa nella loro casa di Treviglio, per un rimprovero alla minorenne.

Dai primi esami condotti sul cadavere era emersa la presenza di una ferita alla schiena, provocata da una coltellata che avrebbe causato il decesso. L’analisi medico-legale avrebbe confermato questo scenario sulla morte della donna: colpita con un solo fendente rivelatosi fatale. L’arma, un coltello da cucina, avrebbe raggiunto il cuore causando una lesione mortale.

Uccisa dalla figlia di 15 anni: la versione della ragazza

Il nulla osta della magistratura per la restituzione della salma ai familiari sarebbe atteso a breve. La 15enne, riferisce ancora l’agenzia di stampa, si troverebbe in una comunità protetta e, subito dopo il fatto, avrebbe chiamato lei stessa il 112 per informazione i carabinieri del gesto compiuto ai danni della madre. Nella notte, avrebbe incontrato la nonna materna e altri parenti che le avrebbero confermato la loro vicinanza. Uno zio della ragazza, fratello della vittima, avrebbe dichiarato, via social, che non abbandonerà la nipote. 

Davanti al gip del Tribunale dei Minori di Brescia, riporta Il Giorno, la figlia della 43enne avrebbe ripercorso i drammatici istanti dell’omicidio, restituendo agli inquirenti alcuni dettagli compresa una versione secondo cui non avrebbe voluto uccidere la madre, ma solo spaventarla. Questo avrebbe detto in un passaggio dell’interrogatorio, poche ore prima dell’esame autoptico sul corpo della donna, sostenendo di non essere riuscita a fermarsi.