Ikram Nzihi è stata liberata oggi in Marocco: arriva la svolta positiva nel caso della giovane studentessa italo-marocchina arrestata e condannata per offese contro la religione dopo aver condiviso una vignetta satirica su Facebook nel 2019. La conferma arriva dalla Farnesina.
Ikram Nzihi: l’annuncio della scarcerazione
“Da Marrakech vi do una bellissima notizia. A breve Ikram Nzihi, incarcerata da giugno in Marocco, sarà liberata. Ikram sta bene e tra poco la riabbracceremo. Sono molto felice“. Così su Twitter Enzo Amendola, il sottosegretario agli Affari Europei, ha annunciato la svolta per la studentessa italo-marocchina – al centro di un delicatissimo caso dopo la condanna al carcere per un post su Facebook –, a margine dell’udienza in appello a carico della giovane.

Nel processo, riferisce Ansa, sono state ascoltate le ragioni della difesa e finalmente la ragazza potrà lasciare il carcere, anche grazie alla intensa attività di collaborazione istituzionale con le autorità locali. Ikram Nzihi sta bene, conferma Amendola, pronta a chiudere il drammatico capitolo che l’ha vista. coinvolta.
Ikram Nzihi lascia il carcere: svolta per la studentessa italo-marocchina condannata per un post su Facebook
“In queste settimane – ha dichiarato il sottosegretario Amendola, citato dall’Ansa – abbiamo lavorato insieme al nostro ambasciatore a Rabat Armando Barucco, al Consolato e di concerto con il ministro Di Maio e la Farnesina. Ad agosto ho seguito il caso personalmente, parlando con le parti interessate e andando a trovare Ikram Nzihi nel luogo di detenzione. Continuano i solidi rapporti tra Italia e Marocco, frutto di un partenariato strategico“.
Dopo la conferma della Farnesina e l’annuncio di Amendola sulla liberazione della studentessa, arrivano le parole del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: “Voglio ringraziare l’ambasciatore italiano in Marocco Armando Barucco e il sottosegretario Enzo Amendola per l’impegno che hanno dedicato alla causa. Assieme abbiamo seguito la vicenda dal primo momento, avendo a cuore unicamente il benessere della nostra connazionale, nel pieno rispetto del lavoro delle istituzioni e della giustizia marocchine“.