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Beppe Vessicchio dopo l’addio ad Amici: “Mi lasciò spaesato, ma aiutò la mia musica”

Pubblicato: 30/08/2021 12:11

Beppe Vessicchio deve certamente la sua grande fama alla tv e, in particolare, al talent di Maria De Filippi Amici. Una popolarità lusinghiera ma che stava rischiando di compromettere il suo amore per la musica. Ora, lontano dalle telecamere, il celebre direttore d’orchestra racconta la sua esperienza e i risvolti positivi della scelta di allontanarsi dal piccolo schermo.

Beppe Vessicchio e la popolarità raggiunta con Amici

Giuseppe, meglio conosciuto come Beppe Vessicchio, è musicista, arrangiatore, direttore d’orchestra e compositore. Deve la propria popolarità alla tv, mezzo che gli ha permesso di raggiungere una vastissima fetta di pubblico e di entrare nel cuore degli spettatori con i suoi modi di fare semplici e cordiali. Vessicchio, oltre alle partecipazioni al Festival di Sanremo e una moltitudine di collaborazioni con i più famosi cantanti del panorama musicale italiano, è noto per essere uno dei volti storici del programma Amici di Maria De Filippi.

Egli infatti ha fatto parte del cast del programma, in qualità di professore e direttore d’orchestra, dal 2001 al 2012 e nel biennio 2018-2020. In una recente intervista rilasciata al Corriere Della Sera, il musicista – oggi 65enne – racconta dell’addio al programma: un momento difficile, ma anche una ventata di aria fresca che ha giovato molto alla sua musica. “C’è stato un momento della mia carriera in cui lavoravo moltissimo e soprattutto in televisione. C’era la serialità di Amici e di tanti altri programmi, una popolarità diffusa, capillare. Lusinghiera, non lo nascondo. Ma io sentivo che mi stavo immettendo in un’autostrada in cui facevo le cose per un senso di inerzia, per dovere, per lavoro.”

E prosegue: “Poi, a un certo punto, la serialità televisiva si interruppe. Per tanti motivi, incluso un sano ricambio di personaggi. In un primo momento rimasi spaesato, senza equilibrio. Ma dopo mi sono accorto che senza quel senso di ripetitività potevo fertilizzare la mia musica. E così ho ripreso in mano un pezzo che avevo cominciato a comporre da ragazzo, ho iniziato delle collaborazioni, magari meno stabili ma che mi danno tanta soddisfazione.”

Beppe Vessicchio: bisnonno giovanissimo ed artista sempre attento ai giovani

Oggi che Beppe Vessicchio è libero da impegni televisivi, ma non per questo meno attivo. Si sta dedicando alla famiglia, alle sue bisnipoti (una di poco più di 1 anno, l’altra di pochi mesi) e a tanti nuovi progetti che includono le sue più grandi passioni: la musica e la formazione dei giovani. In particolare, uno di questi riguarda una collaborazione con l’Unicef, un altro i prossimi Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina del 2026.

Del resto, ammette il direttore d’orchestra: “Io ho capelli e barba bianca, sono in quella fase della vita in cui si pensa alle restituzioni. Non parlo di cose materiali, ma di quella vocazione a distribuire qualcosa di quello che si è guadagnato. Esperienza, doti, cose imparate.”

Ma soprattutto la devozione, lo studio e la fedeltà alle proprie passioni. Un qualcosa che gli è stato tramandato dal padre e che ora cerca di trasmettere ad altri giovani. Racconta: “Un giorno mi disse: ‘Ma se ti laurei, poi farai l’architetto?’. D’istinto risposi di no, forse era la prima volta che lo pensavo. E lui allora mi consigliò: ‘Be’ ma a questo punto segui la strada della musica con lo stesso impegno che stai mettendo nello studio dell’architettura’. Consiglio prezioso, una strada saggia che ho sempre cercato di mettere in pratica sia con mia figlia che con mia nipote.”

E conclude: “Sa che cosa dico sempre a Teresa, mia nipote? Che c’è un modo molto preciso per capire se una cosa ci piace davvero: quando trascorriamo ore e ore a farla senza avvertire la minima stanchezza.”