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Bimbo morto dopo una caduta dal balcone a Napoli: la versione dell’uomo indagato per omicidio

Pubblicato: 18/09/2021 21:24

Le indagini sulla morte del bimbo di 3 anni precipitato dal balcone della sua casa a Napoli proseguono e, dopo l’iniziale ipotesi di un tragico incidente, l’attenzione investigativa si sarebbe orientata sulla presunta cornice di un gesto volontario. Il profilo di un uomo, un domestico 38enne, è finito nel fuoco dell’inchiesta e a suo carico sarebbe scattato il fermo per il presunto omicidio. Nelle ultime ore, sono trapelati alcuni dettagli sulle prime dichiarazioni rese agli inquirenti dall’indagato.

Bimbo morto dopo una caduta dal balcone: la versione dell’indagato per omicidio

Mariano Cannio, il 38enne fermato poche ore fa con l’accusa di essere responsabile della morte del piccolo Samuele, il bimbo caduto dal terzo piano della sua casa a Napoli, avrebbe reso alcune dichiarazioni dopo il provvedimento scattato a suo carico ed eseguito dalla polizia su disposizione della Procura del capoluogo campano.

L’uomo, che avrebbe lavorato in quell’abitazione come domestico, avrebbe ammesso di trovarsi sul quel balcone e di aver preso in braccio il minore, ma avrebbe negato di averlo volutamente gettato di sotto. Questo quanto appreso dall’Ansa. Il bambino è caduto da un’altezza di circa 20 metri, teatro della tragedia un appartamento in via Foria.

Bimbo caduto dal balcone a Napoli: il fermo poche ore dopo la morte del piccolo Samuele

Cannio, riferisce ancora Ansa, sarebbe noto nel quartiere per via del suo ruolo di collaboratore domestico e avrebbe prestato servizio per diverse famiglie della zona. Dopo il fermo, agli inquirenti avrebbe inoltre dichiarato di soffrire di disturbi psichici.

Il 38enne avrebbe fornito una versione dei fatti tendente a escludere lo scenario di una ipotesi dolosa a favore di un quadro colposo, ma la sua posizione è ancora al vaglio e non avrebbe saputo spiegare la dinamica della caduta del bambino. L’udienza per la convalida del fermo è prevista per lunedì mattina.

Secondo una prima ricostruzione investigativa, al momento della tragedia la madre del bambino, pur presente nell’abitazione, era in un’altra stanza rispetto a quella in cui si sarebbero trovati il figlio e il 38enne fermato poche ore fa.

Ultimo Aggiornamento: 19/11/2021 17:05