Vai al contenuto

Prete arrestato per spaccio a Prato, don Spagnesi confessa: “La droga mi ha fatto tradire i miei parrocchiani”

Pubblicato: 22/09/2021 23:13

Avrebbe confessato don Francesco Spagnesi, il prete della diocesi di Prato arrestato con l’accusa di spaccio di stupefacenti e e appropriazione indebita. Per lui si è configurato anche il reato di lesioni gravissime, dal momento che durante i presunti festini a base di droga e sesso avrebbe nascosto di essere sieropositivo.

Prete arrestato per spaccio: parla don Francesco Spagnesi

È stato arrestato una settimana fa don Francesco Spagnesi, il prete al centro di uno scandalo che ha coinvolto la parrocchia in cui era in servizio, a Castellina a Prato. Il parroco è stato messo ai domiciliari con l’accusa di importazione e spaccio di sostanze stupefacenti, tra cui cocaina e Gbl, la droga dello stupro, che al momento secondo le indagini sarebbe stata assunta in maniera volontaria dai partecipanti ai festini. Oltre a questo, avrebbe anche sottratto decine di migliaia di euro dalle casse della chiesa per organizzare le feste con 30 o 40 persone per volta. Proprio i rapporti sessuali sono al centro di una nuova accusa, visto che il prete avrebbe nascosto la sua sieropositività.

Ai suoi avvocati, riporta Il Corriere della Sera, Francesco Spagnesi avrebbe in qualche modo confessato tutto: “Non lo so neppure io. Non mi riconosco più, il vortice della cocaina mi ha inghiottito” le parole riportate. Poi avrebbe detto: “La droga mi ha fatto tradire i miei parrocchiani, mi ha spinto a raccontare menzogne, mi ha fatto compiere azioni delle quali mi vergogno. Adesso sono sieropositivo. Chiedo a tutti perdono“. Su quest’ultimo punto, avrebbe chiarito così: “Non ho detto niente perché ero in cura, prendevo dei medicinali antiretrovirali e dunque non ero contagioso anche se per alcuni mesi ho interrotta la terapia“.

Don Francesco Spagnesi, le indagini sul prete accusato di spaccio e lesioni

La fonte riporta che il parroco arrestato a Prato avrebbe anche fatto una promessa: “Restituirò i soldi che per acquistare la droga ho sottratto alla curia e alla carità dei miei parrocchiani. Saranno tutti rimborsati. Venderò tutto quello che è di mia proprietà, anche la casa di montagna“. Proprio nella sua comunità si registrano le reazioni più shockate per l’indagine e il successivo arresto del parroco. Tra questi il vescovo della Diocesi di Prato Giovanni Nerbini, che ai parrocchiani ha detto “Non vi ho protetto”.

Con una nota diffusa nelle scorse ore, aveva dichiarato: “Sono venuto con il cuore in mano per ascoltare la vostra sofferenza, il vostro dolore, la vostra indignazione: sono la mia sofferenza, il mio dolore, la mia indignazione […] Come Diocesi non possiamo fare altro che rimetterci alle indagini dell’autorità giudiziaria, a cui chiedo di fare piena luce sulla vicenda e di fare presto“. E aveva anche detto: “Vi chiedo perdono per non avervi protetto a sufficienza […] La Diocesi, d’intesa con la parrocchia, si impegna fin d’ora, sulla base degli esiti di questa verifica, a mettere a disposizione dei poveri della nostra città una somma di denaro congrua a riparare quanto estorto a tante persone, della Castellina e di altre zone della città“.

Ultimo Aggiornamento: 22/09/2021 23:14