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Afghanistan, quattro persone uccise e appese ad una gru nella piazza di Herat: “Verranno puniti così”

Pubblicato: 26/09/2021 09:47

Il nuovo Afganistan talebano mostra la sua faccia più violenta: dopo i proclami e le rassicurazioni dei portavoci di governo, stanno facendo il giro del mondo alcune immagini shockanti di uomini uccisi e esposti in pubblica piazza. È stato appeso loro un cartello al collo, un messaggio che mostra quanto alla lettera venga applicata la Sharia.

Herat, cadaveri appesi ad una gru: orrore nel nuovo Afghanistan talebano

Sono decine le foto e i video che arrivano da Herat tramite i social e mostrano, senza ombra di dubbio, che l’ultimo orrore che arriva dall’Afghanistan è decisamente reale, concreto e sconcertante. Quattro persone, presunti rapitori, sarebbero state uccise e i loro corpi appesi ad una gru in una pubblica piazza di Herat, proprio la città in cui il contingente italiano ha lavorato negli ultimi 20 anni prima del ritiro di luglio. La macabra esposizione segue alcune dichiarazioni talebane, che avevano avvertito che sarebbero arrivate punizioni estreme, quali esecuzioni e amputazioni.

Nei video che girano, si vede chiaramente il cadavere di un uomo mentre viene sollevato da una gru: sul petto porta un cartello bianco con un messaggio: “I sequestratori verranno puniti così”. La BBC riporta la testimonianza di alcuni locali, secondo cui i 4 uomini sarebbero stati uccisi in una sparatoria dopo aver tentato di rapire un uomo d’affari e suo figlio.

Afghanistan, presunti rapitori uccisi e esposti per “evitare ulteriori crimini”

Nel nuovo Afghanistan il bisogno di garantire ordine e sicurezza è la scusa che va per la maggiore, utilizzata al momento per giustificare perché le donne vengono tenute a casa dal lavoro e perché i cadaveri di quattro persone vengono appesi su una gru in pieno centro città. Così ha dichiarato il vice governatore di Herat, riportano le fonti estere, specificando che il tutto è stato fatto per “evitare ulteriori crimini”. Linea confermata anche dall’ex capo della polizia religiosa talebana Mullah Nooruddin Turabi, che in una recente intervista riportata dalle fonti aveva garantito il ritorno di questo tipo di punizioni, “necessarie per la sicurezza”.

L’esposizione dei corpi è stata confermata non solo da video in rete, ma anche da numerose fonti indipendenti. Nei giorni della presa del potere talebana, le speranze degli osservatori internazionali erano riposte nel fatto che l’iper-esposizione mediatica garantita dai social network in qualche modo frenasse il ricorso a gesti così brutali, ma a quanto pare invece gli stessi sono stati utilizzati dai Talebani come megafono per mettere in chiaro quale legge sia ora in vigore nel Paese.

ATTENZIONE: IMMAGINI NON ADATTE A UN PUBBLICO SENSIBILE

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Ultimo Aggiornamento: 26/09/2021 09:49

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