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Consip, Tiziano Renzi rinviato a giudizio insieme ad altre tre persone. Verdini condannato con rito abbreviato

Pubblicato: 27/09/2021 15:57

Caso Consip, c’è un nuovo capitolo: il giudice per l’udienza preliminare ha rinviato a Giudizio Tiziano Renzi, padre del senatore e segretario di Italia Viva Matteo Renzi e altre tre persone. Nella stessa udienza è stato anche decisa la condanna in rito abbreviato ad un anno per Denis Verdini ed altre due persone.

Consip: Tiziano Renzi rinviato a giudizio

Tiziano Renzi è stato rinviato a giudizio in merito al caso Consip con l’accusa di “Traffico di influenze“. Non è stato riconosciuto il reato di “Turbativa d’asta”; Tiziano Renzi, riferisce Repubblica, dovrà rispondere dell’accordo che avrebbe stabilito con l’imprenditore Carlo Russo il quale, si legge sugli atti ripresi dal quotidiano, “Sfruttando relazioni esistenti con Luigi Marroni, ex AD di Consip Spa, relazioni ottenute anche per il tramite (…) di Tiziano Renzi“.

Secondo l’accusa Tiziano Renzi avrebbe cercato di facilitare la Romeo Gestioni che puntava ad assicurarsi la vittoria del bando. Nel rapporto tra Tiziano Renzi, la Romeo Gestioni e Carlo Russo, ci sarebbero anche alcuni pernattamenti negli hotel di proprietà del gruppo. “Dopo Genova e Cuneo anche Roma, l’en plein del dibattimento” ha commentato a TgCom24 Federico Bagattini, difensore di Tiziano Renzi.

Rinvio a giudizio per Carlo Russo, Italo Bocchino e Alfredo Romeo

Rinvio a giudizio anche per Carlo Russo, per l’imprenditore di Scandicci Alfredo Romeo e per l’ex deputato AN Italo Bocchino. Andranno a processo per lo stesso reato contestato a Tiziano Renzi. Russo dovrà anche rispondere del reato di tentata estorsione a seguito delle minacce di licenziamento a Marroni con l’intervento di Renzi e Verdini.

Condannato Denis Verdini

Denis Verdini è stato invece condannato in rito abbreviato a un anno insieme all’imprenditore Ezio Bigotti e l’ex parlamentare Ignazio Abrignani per il reato di turbativa d’asta. Tutti e tre sono stati assolti dall’accusa di concussione.

Il caso Consip

ConsipConcessionaria Servizi Informativi Pubblici è la centrale acquisti della pubblica aministrazione che ha come unico azionista il ministero dell’Economia e della Finanza. Per legge Consip deve operare nell’interesse esclusivo dello Stato; nata nel 1997 il suo scopo è quello di gestire i servizi informatici dei vecchi ministeri del Tesoro, Bilancio e Programmazione economica. Intorno alla Consip ruota un’inchiesta condotta in primis dalla procura di Napoli, e poi da quella di Roma, che riguarda l’assegnazione degli appalti nella Pubblica Amministrazione.

L’inchiesta riguarda una gara d’appalto nota come Facility Management- FM4 che si occupava di fornitura di servizi per gli uffici della pubblica amministrazione, bandita dalla centrale acquisti nel 2014. Tra i servizi in appalto ad esempio c’erano anche quelli di pulizia e manutenzione; il tutto per un valore complessivo di 2,7miliardi di euro. Il bando FM4 è stato suddiviso in lotti, a causa di presunte irregolarità nell’assegnazione dei suddetti appalti, come ad esempio quello per l’assegnazione delle pulizie presso l’ospedale Caldarelli di Napoli, la procura della città partenopea ha aperto la prima inchiesta. Dopodiché il filone si è espanso coinvolgendo più appalti su altri territori.

Ad essere indagati sono stati: l’impreditore campano Alfredo Romeo, l’imprenditore farmaceuico Carlo Russo, il dirigente Consip Marco Gasparri, l’ad di Consip Luigi Marroni, il presidente di Publiacqua Filippo Vannoni, l’ex deputato AN Italo Bocchino, il comandante dei carabinieri Tullio Del Sette.