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Imprenditore scompare per mesi per cercare il tesoro di Montecristo: l’imprevisto nel suo piano

Pubblicato: 29/09/2021 12:13

Davide Pecorelli è un imprenditore umbro scomparso 8 mesi fa in Albania e ritrovato al largo di Livorno su un gommone in avaria. Ha sempre affermato di essere alla ricerca del tesoro dell’Isola di Montecristo e, secondo alcune sue affermazioni, sarebbe certo di averlo trovato.

L’imprenditore scomparso in Albania avrebbe “cercato un’ultima possibilità di riscatto

Avrebbe raccontato tutto alla Procura di Perugia in qualità di persona informata sui fatti: in quella deposizione sarebbero contenute tutte le risposte a una vicenda con molti punti ancora da chiarire. Intervistato da La Nazione, Pecorelli avrebbe affermato di aver “cercato un’ultima possibilità di riscatto prima a Scutari e Tirana tentando di vendere prodotti per capelli e un macchinario da 100.000€, e poi Puke”. Davanti al fallimento dei suoi progetti avrebbe quindi  “cercato un parroco per confessarmi e togliermi la vita. Avevo perso la speranza”.

Pecorelli ha anche parlato dell’automobile che aveva affittato in Albania, ritrovata carbonizzata e con alcuni resti ossei che non erano mai stati attribuiti a lui. Il parroco a cui si sarebbe rivolto, e di cui non avrebbe fatto il nome, gli avrebbe proposto di inscenare la sua morte: “Mi ha aiutato. Ma non è vero che i resti umani li abbiamo presi da una tomba. La macchina sarebbe dovuta precipitare nel dirupo ma… sembravamo Fantozzi e Filini. Non riuscivamo a spingerla giù”.

Le parole dell’imprenditore scomparso sul tesoro di Montecristo

Circa il tesoro di Montecristo, invece, durante l’intervista Pecorelli afferma che “I carabinieri […] hanno tutti i filmati della contabilità e le mappe. Ho cercato l’esperto in numismatica. Ha detto ’È incredibile quello che hai trovato’. Il 23 settembre avevamo appuntamento in un hotel di Arezzo. Però mi hanno beccato”. L’imprenditore avrebbe anche asserito di aver avuto un appuntamento con un compro-oro a Firenze, a cui però non avrebbe mai potuto recarsi.

Secondo le sue parole, il progetto di recarsi all’Isola di Montecristo sarebbe emerso nella comunità di pellegrini in cui si sarebbe nascosto: “ero l’unico che poteva portare a termine un piano del genere: non avevo nulla da perdere. Con il tesoro avremmo fatto a metà” ha spiegato. Si sarebbe quindi recato a Valona dal 7 maggio perché la ricerca del tesoro avrebbe richiesto di “affrontare 27 miglia in mare aperto al Giglio, quasi una follia, quindi dovevo essere preparato e sono andato a Valona”.

L’imprenditore scomparso cercava il tesoro di Montecristo: “Il ritrovamento va notificato alle autorità

Anche a Tevere Tv si è tornato a parlare del fantomatico tesoro: “Non si può dire con certezza se esiste o meno un tesoro dell’Isola di Montecristo” secondo Roberto Ganganelli, l’esperto interpellato da Pecorelli. Vi sarebbe però una leggenda che menziona 500 monete d’oro, ricorda Ganganelli, di cui 83 furono realmente ritrovate in una chiesetta di Sovana nel 2004. 66 di queste sarebbero state rubate successivamente all’esposizione avvenuta nel 2012 e mai più ritrovate. In ogni caso, l’esperto ha chiarito che “Il ritrovamento va notificato alle autorità in quanto patrimonio archeologico e storico dello Stato“.

La storia dell’imprenditore scomparso in Albania: “ero senza un euro

Nel corso dell’intervista, Pecorelli si è detto consapevole dei rischi che corre sia con le autorità italiane sia con quelle albanesi. Per il suo futuro, intenderebbe “riprendere la vita normale tra tante difficoltà che ovviamente ho trovato al mio ritorno. Non rifarò l’imprenditore in Italia. Penso ad un’associazione per sostenere la categoria”. Circa la sua esperienza da imprenditore, infatti, avrebbe spiegato di essere stato “perseguitato da creditori e dipendenti. Saranno stati in 50. Addirittura negli ultimi tempi mi avevano cercato anche al negozio di Sansepolcro in maniera minacciosa. Ero senza un euro. Manco per la benzina