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Tartarughe marine, sono sempre più numerose sulle spiagge italiane: la loro specie però è ancora a rischio

Pubblicato: 06/10/2021 10:20

La tartaruga Caretta caretta ha scelto ancora una volta l’Italia per deporre le proprie uova. Sulle nostre coste sono stati rilevati e monitorati dal WWF circa 80 nidi di questa specie sempre più a rischio a causa delle attività umane. I piccoli potrebbero essere più di 3.000.

Quali sono la Regioni scelte dalle tartarughe marine quest’anno

La prima deposizione è avvenuta a maggio, e a ottobre sono attese ancora le schiuse di una decina di nidi tra la Calabria e la Sicilia. La tartaruga Caretta caretta ha scelto le coste anche di Basilicata, Puglia, Campania, Lazio e Toscana e il WWF stima che le nuove, piccole tartarughe saranno almeno 3.000. Si tratta di un numero in aumento, che confermerebbe la tendenza positiva della presenza di queste tartarughe sul territorio italiano.

Tartarughe marine, l’importanza di individuare tempestivamente i nidi

Il benessere di questa specie è stato garantito dalla presenza di oltre 300 volontari del WWF, così come dall’occhio sempre più attento di turisti e gestori dei lidi balneari: è infatti di vitale importanza individuare il nido e preservarlo dall’azione delle attività umane e dalle mareggiate. La riproduzione delle tartarughe è spesso minacciata dalla cementificazione e dal degrado delle coste e dei litorali, pertanto occorre intervenire per circoscrivere le aree scelte da questi animali e assicurare così la loro sopravvivenza.

Un contributo importante per la tutela di questa preziosa specie è dato anche dai pescatori, che spesso individuano tartarughe impigliate nelle reti o in rifiuti di plastica, oppure ferite, e si rivolgono al WWF perché possano essere curate e riportate in sicurezza nel mare.

Perché l’attività dell’uomo è una minaccia per le tartarughe marine

Da quasi un secolo le attività umane minacciano tutte e 7 le specie di tartarughe che vivono negli oceani, tra cui la Caretta caretta: sono disturbate dal turismo nelle aree che scelgono per la riproduzione, sono sensibili all’inquinamento e alla presenza di plastica nei mari, e sono spesso vittime della pesca accidentale. Il WWF stima che ogni anno siano almeno 150.000 le tartarughe marine catturate accidentalmente nel Mediterraneo. Di queste, oltre 40.000 sarebbero destinate alla morte. Per questo motivo, alcuni esemplari curati e riportati negli oceani sono seguiti tramite trasmettitori satellitari: in questo modo si possono ricostruire i loro spostamenti e individuare le aree più delicate in cui potrebbe esserci bisogno di maggior tutela.