Vai al contenuto

Svelato il protocollo London Bridge: cosa accadrà nei giorni successivi alla morte della regina Elisabetta II

Pubblicato: 08/10/2021 17:37

Come era accaduto con la scomparsa del consorte Filippo di Edimburgo, con il quale si è dato il via all’operazione Forth Bridge, sono anche già stati programmati i giorni seguenti alla morte della regina Elisabetta II. Il nome in codice scelto in questo caso è: operazione London Bridge, un piano già definito in ogni suo dettaglio, dai minuti immediatamente successivi alla scomparsa fino al giorno del funerale della sovrana più longeva della storia del Regno Unito.

Operazione London Bridge: cosa accadrà il giorno della morte della Regina Elisabetta

Per il governo britannico non c’è nulla di strano nel programmare i giorni immediatamente successivi alla morte dei reali del Regno Unito. Era accaduto con Elizabeth Bowes-Lyon, la madre della regina Elisabetta e poi con il suo consorte Filippo di Edimburgo, scomparso il 9 aprile 2021 e per il quale si è attivato il piano Forth Bridge. Seppur in ottima salute, è inevitabile che giunga anche il giorno della scomparsa della Regina Elisabetta II, oggi 95enne. Trovarsi preparati e lucidi di fronte all’immenso dolore che porterà la sua perdita, è l’obiettivo primario dell’operazione London Bridge. In realtà, le origini del piano non sono per nulla recenti, bensì risalgono agli anni ’60, quando la regina era ancora nel fior dei suoi 30 anni. Da allora ne ha trascorsi ben 60 sedendo sul suo trono.

Morte di Elisabetta II, parola in codice: “London Bridge is down”

Il giornale Politico.ue ha rivelato tutti i dettagli del piano, svelando cosa accadrà nei giorni tra la morte della regina Elisabetta II e il suo funerale. Durante i 10 giorni di lutto nazionale sarà attivata l’operazione Spring Tide, attraverso cui sarà gestita la successione al trono del principe Carlo del Galles. Il giorno della morte di Sua Maestà, chiamato D-Day, sarà il segretario personale della Regina ad annunciare la dolorosa perdita attraverso una chiamata al primo ministro: ”London Bridge is down” è la frasi codice che decreterà l’inizio del piano. Dopo il primo ministro, saranno di seguito informati anche il segretario del gabinetto e un ristretto numero di funzionari e ministri. Sarà poi la volta dell’Ufficio del ministero degli Esteri, il quale si occuperà di comunicare la notizia ai 51 Stati appartenenti al Commonwealth delle Nazioni.

L’annuncio della morte: lutto nazionale e social con sfondo nero

Tutto sembra progettato nel minimo dettaglio e ogni minuto è fondamentale per seguire alla lettera quanto scritto nel documento ufficiale del London Bridge. 10 minuti dopo l’avvio del piano, tutte le bandiere colorate di bianco, rosso e blu dell’Union Jack dovranno essere abbassate a mezz’asta, così come era accaduto per la morte del duca Filippo di Edimburgo. A ricevere l’annuncio della scomparsa sarà la Press Association, agenzia di stampa nazionale che si occuperà di diffondere la notizia agli altri media. Sul sito web del governo britannico sarà inserito un banner nero, mentre su quello della famiglia reale sarà esposta una holding page con sfondo nero, dove sarà confermata la morte della sovrana.

Dopo la morte della Regina: D-Day 1, la proclamazione del nuovo Re Carlo

Nell’operazione London Bridge sono definiti dettagliatamente i giorni seguenti al D-Day, chiamati D-Day+1, iD-Day+2 e via dicendo. Nel D-Day+1 è programma la proclamazione del successore al trono della Regina, suo figlio il principe Carlo. Per quanto riguarda la bara della sovrana, quest’ultima sarà esposta al pubblico al Buckingham Palace. Tuttavia, ci sono diverse ipotesi in ballo a seconda di dove la Queen si troverà quando esalerà l’ultimo respiro. Ad esempio, se si trovasse all’estero la bara sarebbe riportata al palazzo da uno degli aerei della Royal Air Force. Mentre se in quel momento dovesse essere nella sua residenza a Sandringham, farebbe rientro in auto al Buckingham Palace entro un paio di giorni.

I dettagli del funerale di Elisabetta II: da Westminster alla sepoltura nella Cappella di San Giorgio

Il nono giorno sarà celebrato il funerale di Elisabetta II. La sede sarà come sempre l’abbazia di Westminster e la messa sarà intrattenuta dall’arcivescovo di Canterbury. A mezzogiorno tutta la nazione si chiuderà in un silenzio simbolico per due minuti, in memoria della regina. In seguito, la salma sarà trasportata al Castello di Windsor e sepolta nella Cappella di San Giorgio, dove riposano i genitori Giorgio VI e Elizabeth Bowes-Lyo, la sorella Margaret e il coniuge Filippo.