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Green Pass, boom di certificati di malattia nel primo giorno di obbligo sul lavoro: i dati dell’Inps

Pubblicato: 15/10/2021 21:47

Oggi venerdì 15 ottobre è scattato il tanto contestato obbligo di Green Pass sul luogo di lavoro. Contrariamente a quanto temuto, le proteste registrate non hanno causato disagi a livello nazionale, ma dall’Inps è stato comunicato un dato che solleva qualche domanda.

Green pass obbligatorio, grosso aumento dei certificati di malattia il 15 ottobre

A diffondere i dati raccolti dall’Inps è il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta. Mentre tutti gli occhi oggi sono stati puntati sul porto di Trieste e altre situazioni delicate sparse per il Paese, ad aumentare non sono stati i disordini ma i certificati di malattia sia nel settore pubblico che nel privato. Nessun blocco dell’Italia, ma è possibile che questo aumento sia spiegato in parte con l’introduzione dell’obbligo di Green Pass scattato da oggi 15 ottobre. Si parla del +23,3% rispetto allo scorso venerdì: 47.393 i certificati di malattia registrati alle 12 dal sito dell’Inps, contro i 38.432 di una settimana fa.

Contestualmente, Brunetta ha condiviso anche i dati delle prime dosi di vaccino registrate ieri rispetto all’inizio della settimana: +34%, con un aumento generale del 46% rispetto al trend stimato senza l’introduzione del tanto contestato obbligo. Il ministro lo definisce “effetto Green Pass“, che avrebbe portato l’Italia di molto sopra la media europea con circa 46 milioni di cittadini con la prima dose e l’81% ad aver completato l’intero ciclo. “Un traguardo importantissimo, ancora di più per la Pubblica amministrazione, dove da oggi si abbandona lo smart working emergenziale per entrare in una nuova normalità” sottolinea Brunetta.

Green Pass obbligatorio, i controlli e le sanzioni: cosa cambia da oggi 15 ottobre

Volenti o nolenti, a favore o contro, da oggi sono entrate in vigore le regole stabilite dall’ultimo DPCM del 12 ottobre. Il Green Pass è diventato obbligatorio sul luogo di lavoro e i controlli a campione saranno nelle singole aziende da un incaricato. Per le pubbliche amministrazioni, i controlli non potranno essere inferiori al 20% del personale presente, ogni giorno. Gli stessi possono essere effettuati tramite l’app VerificaC19 o in alternativa esiste l’interazione tra il Portale istituzionale INPS e la Piattaforma nazionale-DGC. Viene ovviamente tenuto conto dei soggetti che per motivi di salute non possono ricevere il vaccino: dovranno esibire un certificato contenente l’apposito ‘QR code’ in corso di predisposizione. Per gli esenti, non scatterà poi alcun controllo.

Previste anche sanzioni per chi non si ritrova in possesso della certificazione verde: è considerato assente ingiustificato, senza diritto allo stipendio, fino alla presentazione del green pass. Dopodiché, scattano sanzioni che vanno da 600 a 1.500 euro e lo stop alla retribuzione, anche previdenziale. Rischia anche il datore di lavoro che non effettua i controlli sul green pass: per lui sanzioni amministrative che vanno da 400 a 1.000 euro.