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Il primo campionato mondiale di plogging si è svolto in Italia: che cos’è la disciplina del plogging

Pubblicato: 21/10/2021 10:25

L’Italia e il mondo hanno conosciuto da vicino la nuova disciplina del plogging nelle ultime settimane. Ma che cos’è? Questa è la domanda a cui risponde direttamente Roberto Cavallo, ideatore del primo campionato del mondo: “Il plogging è la corsa durante la quale si raccolgono anche i rifiuti. Si tratta di una nuova disciplina che possiamo tranquillamente definire sportiva, perché abbina l’esercizio fisico alla sostenibilità ambientale e contribuisce a migliorare i luoghi che si attraversano“.

Che cos’è la disciplina del plogging

E così, per mischiare a dovere l’ecologia e lo sport, è andato in scena a inizio ottobre nel territorio di sette Comuni della Val Pellice, sulle Alpi Torinesi, il primo campionato mondiale di plogging. Una parola a cui in molti non saranno abituati, è infatti nata da poco: nel 2016 l’atleta svedese Erik Ahlström l’ha coniata unendo il verbo svedese plocka upp che significa raccogliere e jogga, neanche a dirlo, la corsa. Il fenomeno è velocemente esploso nel mondo, desideroso di ritrovarsi in mezzo alla natura lontano dai rifiuti, ed è arrivato fino a questo ottobre con una tre giorni di sport messi al servizio della sostenibilità ambientale

Il campionato mondiale di plogging

Il Campionato mondiale di plogging ha visto i suoi corridori attenti all’ambiente partire alle 8,30 e tornare alle 16,30, partenza a arrivo a Torre Pellice, ma nessun percorso prestabilito: nel plogging gli atleti possono muoversi come meglio credono all’interno dei comuni scelti per ospitare la gara. I partecipanti hanno con loro un sacco per la raccolta dei rifiuti che, al termine della gara, dovranno consegnare per fare tutte le valutazioni.

Per vincere questa gara così particolare servono molte cose, a contare infatti sono la distanza percorsa, il dislivello raggiunto e la quantità di spazzatura raccolta. E il risultato è incredibile. A rivelarlo è Marco Cogno, sindaco di Torre Pellice, che su Facebook racconta la bellissima iniziativa: “790 kg di rifiuti raccolti, quasi mezzo kilo al kilometro, è pazzesco“, svela. “Più di 1700km percorsi in 8 ore. Vorrei ringraziare un sacco di persone ma sono troppe e dimenticherei sicuramente qualcuno. Pertanto il mio grazie va a tutti quelli che in silenzio si fanno il “mazzo” per gli altri perché continuano ancora a crederci“.