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Mario Draghi chiude il G20 a Roma: “Verremo giudicati da quello che faremo. Grazie agli attivisti”

Pubblicato: 31/10/2021 16:32

Il premier Mario Draghi ha tenuto l’intervento conclusivo della due giorni di G20 a Roma, durante il quale si è raggiunto un nuovo accordo sul clima per salvare il futuro dalla catastrofe. Su questo tema ha continuato a insistere Draghi, ringraziando anche gli attivisti e Greta Thunberg (senza citarla).

G20 a Roma, l’intervento finale di Mario Draghi

Draghi ha iniziato sottolineando i meriti e gli obiettivi raggiunti del G20, compresi i medici e gli operatori presi ad esempio di quell’unità che anche le forze internazionali devono ricercare nei momenti di crisi. Poi, ha dichiarato che “Continuiamo la lotta al cambiamento climatico per le attuali e future generazioni“. Confermati i punti espressi nella bozza: “I paesi del G20 si impegnano a mantenere l’obiettivo di 1.5 gradi. Abbiamo deciso di lasciarci alle spalle il carbone e di fermare i finanziamenti entro il 2021. Inoltre tutti i paesi si impegneranno a emissioni zero entro la metà del secolo“. Confermati anche i 100 miliardi per i Paesi vulnerabili: “l’Italia metterà 1,4 miliardi per i prossimi 5 anni“.

Il premier italiano si dichiara orgoglioso del risultato, ma avverte: “Orgogliosi del risultato ma è solo l’inizio. Ci sono molte crisi: sanitaria, climatica, povertà, disuguaglianza di genere. […] Abbiamo impegnato risorse notevoli, mantenuto impegni e fatto in modo che i nostri sogni non soltanto siano ancora vivi ma facciano progressi“. A questo punto, Draghi ha sottolineato: “Dobbiamo concentrarci sull’attuazione, dobbiamo essere sicuri che verremo giudicati da quello che faremo“. Poi il ringraziamento: “Voglio ringraziare gli attivisti, ci spingono e ci mantengono sul pezzo. Tutti dicono che sono stanchi del bla bla bla. Questo vertice ha riempito di sostanza le nostre parole. La nostra credibilità dipende da queste azioni“.

G20 a Roma, il nuovo accordo sul clima: emissioni zero “entro metà secolo”

Le principali novità sono state divulgate dalla bozza della dichiarazione conclusiva del G20 di Roma. Nelle scorse ore è filtrato infatti che i potenti del mondo hanno trovato un accordo per raggiungere le emissioni zero “entro o intorno a metà secolo. Una formula volutamente generica, cerchiobottista, che da una parte insiste sull’urgenza ma dall’altra tende la mano a quei paesi – Russia, Cina e India in testa – la cui agenda climatica non procede con la medesima fretta. Nessun limite al 2050, ma un “metà secolo” che vuol dire tutto e niente. La Russia ha fissato l’asticella al 2060, l’India si è presentata dal Papa con un libro sul contributo indiano ad azioni concrete ma al contempo è responsabile del 7% dell’inquinamento globale. Fondamentali, si spera, saranno i 100 miliardi stanziati verso i Paesi più fragili per agevolare la transizione ecologica. Il tetto massimo da non superare è l’aumento di 1,5 gradi, una quota inferiore a quella degli accordi di Parigi.