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Gloria Rosboch, morto il padre dell’insegnante uccisa: Ettore Rosboch si è spento a 90 anni

Pubblicato: 02/11/2021 08:45

È morto Ettore Rosboch, padre di Gloria Rosboch, l’insegnante 49enne uccisa a Castellamonte (Torino) nel 2016. L’uomo, le cui spoglie riposeranno accanto a quelle della sua unica figlia, si era sempre battuto per avere verità e giustizia dopo l’atroce delitto. In carcere, condannato a 30 anni in via definitiva per l’omicidio, l’ex allievo della vittima, Gabriele Defilippi, ritenuto responsabile di averla strangolata per sottrarle oltre 180mila euro.

Gloria Rosboch, morto il padre dell’insegnante uccisa: Ettore Rosboch aveva 90 anni

Ettore Rosboch si è spento poche ore fa a 90 anni, come riporta l’Ansa, 5 anni dopo l’atroce delitto che le ha strappato l’unica figlia. L’uomo, padre di Gloria Rosboch, la professoressa 49enne di Castellamonte (Torino) uccisa nel 2016, ha sempre lottato per ottenere verità e giustizia per l’omicidio e non avrebbe mai perso un’udienza del processo che ha portato alla condanna definitiva di Gabriele Defilippi, giovane ex allievo della vittima ritenuto responsabile dell’orrore. Ettore Rosboch lascia la moglie, Marisa, con cui viveva proprio a Castellamonte, al suo fianco fino all’ultimo.

Gloria Rosboch uccisa a 49 anni

I genitori di Gloria Rosboch hanno sempre lottato per avere giustizia. L’insegnante fu uccisa nel 2016, secondo i giudici strangolata da Gabriele Defilippi che l’avrebbe raggirata con la promessa di una vita felice insieme per portarle via 187mila euro. Il ragazzo sconta una pena definitiva di 30 anni di carcere, condannato a 18 anni e 9 mesi l’amico Roberto Obert, ritenuto suo complice.

Ha raggiunto la sua amata Gloria“: questa, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la frase sul manifesto funebre di Ettore Rosboch. Il caso di Gloria Rosboch si è impresso sulle cronache nel 2016, con il terribile epilogo del ritrovamento del suo corpo, in una discarica in zona Rivara, circa un mese dopo la scomparsa (avvenuta il 13 gennaio dello stesso anno). Nel 2019, la Cassazione confermò le condanne a carico degli imputati.