Vai al contenuto

Il Wwf lancia l’allarme: il cambiamento climatico mette a dura prova l’agricoltura italiana del 2021

Pubblicato: 05/11/2021 19:09

Con il passare degli anni, gli effetti del cambiamento climatico sono sempre più evidenti: innalzamento delle temperature, carenza dell’acqua, innalzamento del livello del mare, distruzione degli ecosistemi. A causa di questi fenomeni, numerose colture di frutta e verdura sono state danneggiate o perdute. Il Wwf lancia l’allarme attraverso il report 2021 Effetto Clima e dichiara il 2021 come l’anno nero dell’agricoltura italiana.

L’agricoltura italiana minacciata dal cambiamento climatico

Il 16 ottobre, in occasione della giornata Internazionale dell’alimentazione, il Wwf ha pubblicato il report 2021 effetto clima: l’anno nero dell’agricoltura italiana. Il documento mette in luce come il clima abbia inciso drammaticamente sulla produzione di alcuni prodotti tipici del nostro territorio negli ultimi anni. Già nel 2015, l’Agenzia europea per l’ambiente (EEA) metteva in guardia dal rischio rappresentato dal cambiamento climatico per la sicurezza alimentare. Erano state evidenziate le possibili modifiche alle produzioni agricole europee nelle diverse zone climatiche. Ora, il cambiamento è evidente.

I rischi per l’agricoltura

Secondo il Wwf Il rischio climatico per l’agricoltura può riguardare diversi aspetti della produzione, come: riduzioni di resa, principalmente per colture a ciclo primaverile-estivo; possibile espansione verso Nord degli areali di coltivazione di alcune colture (come olivo e vite); aumento dei fabbisogni idrici di alcune colture; diffusione di specie invasive e modifica nella distribuzione geografica e stagionale degli agenti e/o dei loro vettori; diversa disponibilità di pascoli e foraggio per l’allevamento.

I dati preoccupanti stilati dal WWF

Come dichiarato nel report di WWF: “L’estate 2021 è la peggiore dell’ultimo decennio per quanto riguarda gli effetti del cambiamento climatico. Con l’arrivo dell’autunno, l’Italia è stata colpita da oltre 100 eventi meteorologici estremi, fino a 20 in un solo giorno”. Inoltre, “Stime recenti indicano che negli ultimi dieci anni gli eventi estremi sono costati al comparto agricolo 14 miliardi di euro, se si sommano danni a strutture, infrastrutture e produzioni”. Sono varie le colture in difficoltà a casa del cambiamento climatico.

L’Italia produce circa il 50% del riso europeo, “Le avversità climatiche hanno determinato un calo della produzione italiana del 10%, un dato di particolare se si considera che l’Italia è il primo produttore fra i Paesi europei”. Per quanto riguarda il vino, di cui l’Italia è il primo produttore mondiale, “le gelate estive, le grandinate e la siccità hanno determinato cali di produzione dal -15% al -25%, con picchi localizzati fino al -50%”. Per non parlare, infine, della produzione dell’olio, che ha visto in alcune regioni del Nord e Centro cali disastrosi, fino al 60-80%.