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Settore alimentare, prezzi in aumento. Ecco quali sono quelli che costeranno di più

Pubblicato: 11/11/2021 11:55

Siamo in un’economia in stagflazione caratterizzata da una crescita economica stagnante, un’alta disoccupazione e un’alta inflazione. I prezzi delle materie prime sono in netto aumento così come i prezzi dei prodotti energetici. La crisi economica innescata dalla pandemia da Covid-19 sta avendo ripercussioni dirette sul settore alimentare. I prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari che acquistiamo ogni giorno al supermercato stanno sempre di più lievitando.

Settore Alimentare: maggiori rincari di frutta e verdura

L’associazione dei consumatori Consumerismo No Profit denuncia rincari a cascata nel settore alimentare. Per la frutta si stimano aumenti fino al +70%, pane +10%, carne +5%. In base ai dati raccolti, frutta e verdura sono i generi alimentari che stanno subendo il rincaro più pesante. Ciò è cagionato dai maggiori costi della logistica e dei trasporti, il prezzo dei carburanti è alle stelle) e dai problemi meteorologici, che hanno innescato una spirale inflattiva con incrementi dei prezzi di questi prodotti alimentari: +70% per le banane, +60% per i funghi, +35% per le patate, +25% pere e zucche.

Come riporta il Presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele, i prezzi dei prodotti ortofrutticoli stanno subendo un incremento dei prezzi a causa dei problemi climatici e della prolungata siccità che ha caratterizzato la stagione estiva appena terminata. I problemi climatici hanno effetto sul trend delle quotazioni dei cereali, in particolare ha impattato sul prezzo della pasta, pane, farine ma anche sul prezzo delle carni, dato che i capi da bestiame sono allevati con i cereali.

Anche sui mercati ortofrutticoli all’ingrosso si stanno registrando sensibili rialzi su base annua per carote (fino al +25% su Roma), cachi (+68% Torino), cavoli (+20% Roma), cicoria (+43% Bologna), castagne (+22% Roma).

Rincari medi del +5% si registrano per latte e carne, per vini e bevande e anche il costo della tazzina al bar potrebbe presto raggiungere quota 1,50 euro, a causa dei rincari delle miscele, il cui prezzo è cresciuto del 20% da inizio anno. Si tratta di un’ondata di rincari che avrà effetti sull’inflazione e impoverirà le tasche delle famiglie, trattandosi di beni necessari.

“Le conseguenze saranno negative per l’intera economia, perché le famiglie reagiranno ai rincari e alla perdita del potere d’acquisto riducendo i consumi con effetti pesanti sulla ripresa economica del paese”, ha sottolineato il Presidente Luigi Gabriele.

La speculazione internazionale

La responsabile agroalimentare di Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa), Elena Schina, segnala aumenti del 50% del costo del grano e dell’olio di semi che incide sul settore panario e sulla vendita al dettaglio.

Fabio Fontaneto di Cna, produttore di pasta fresca sottolinea:

La semola di grano duro, utilizzata per produrre pasta e pane, è aumentata del 70%, quindi di conseguenza pastai e panettieri si trovano a dover aumentare i prezzi dei loro prodotti“.

Economia, siamo a rischio inflazione?

Anche l’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori (Ancc-Coop) ha lanciato l’allarme sull’aumento dei prezzi da parte di molti produttori di beni alimentari e di largo consumo.

“Si rischia un’inflazione da costi sui consumatori che potrebbe essere un freno formidabile alla ripresa del Paese”

ha dichiarato Marco Pedroni, Presidente di Coop Italia e Ancc-Coop.

L’Inflazione alimentare sarà transitoria?

In quasi 9 anni il prezzo del grano è salito sopra gli 8 dollari: gli importatori stanno incrementando gli acquisti e le condizioni meteorologiche sono sempre più avverse.

Anche i futures legati ad altri tipi di grano sono aumentati a causa dell’aumento della domanda e della diminuzione delle riserve a causa del maltempo.

Alcuni agricoltori devono fare fronte all’aridità del terreno al momento della semina, così come alla corsa al rialzo dei prezzi dei fertilizzanti.

“Gli speculatori continuano a parlare di inflazione e stanno acquistando materie prime per un commercio di inflazione”,

ha sottolineato Jack Scoville, Vicepresidente del Price Futures Group di Chicago, in una nota.

Secondo le proiezioni degli economisti di Washington l’inflazione potrebbe restare elevata più lungo e non sarebbe transitoria.

Ultimo Aggiornamento: 12/11/2021 22:07