Vai al contenuto

Paolo Villaggio oltre Fantozzi: la figlia Elisabetta racconta i lati privati del celebre attore italiano

Pubblicato: 12/11/2021 18:14

Paolo Villaggio, scomparso il 3 luglio del 2017, nell’immaginario di tutti è e rimarrà per sempre il ragionier Ugo Fantozzi. Spesso sopra le righe e talvolta cinico, dietro il suo personaggio pubblico c’era un uomo assolutamente normale, pieno di pregi e difetti. Ce lo ricorda la figlia Elisabetta Villaggio che ha raccontato la storia del padre da un punto di vista assolutamente nuovo, più intimo e privato.

Elisabetta Villaggio racconta papà Paolo

Ospite di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno, Elisabetta Villaggio ha ripercorso la vita del padre, il noto attore Paolo, offrendo al pubblico la possibilità di osservarla da un punto di vista completamente inedito. Spiando da dietro le quinte, Elisabetta ci ha dato l’opportunità di conoscere meglio uno dei mostri sacri del cinema italiano.

Noto per essere un personaggio piuttosto forte, alle volte cinico e polemico, Elisabetta ha raccontato di quanto il padre facesse fatica a mostrare il suo lato più umano e fragile, anche in famiglia. Figlio di madre veneziana e padre palermitano, di Genova (sua città natale) aveva ereditato le chiusura e la riservatezza tipica dei liguri. Un’eredità che, in qualche modo, ha tramandato alla figlia che oggi ne parla con un velo di amarezza ma senza rimpianti.

Crescere con un padre famoso come Paolo Villaggio

A Genova, Paolo Villaggio conduceva una vita da persona comune. Arrivato a Roma sul finire del 1967, divenne famoso in brevissimo tempo grazie alla televisione. Incalzata dalla giornalista, Elisabetta ammette: “Mi dava un po’ fastidio essere la figlia di…” Ma, prosegue: “Non ho mai fatto trapelare niente. Mi ha insegnato a non lamentarmi.” 

“Papà era una persona molto libera e mi ha insegnato ad essere libera ma anche il rigore e l’onestà.” E aggiunge: “Devo dire che se piangevo le lacrime me le asciugavo da sola, se avevo in problema non ne parlavo con i miei genitori.”

Nessun rimpianto però, lo dimostra il sorriso e l’affetto con cui prosegue il racconto di un uomo imperfetto ma che certamente ha fatto un buon lavoro con i propri figli. Del resto anche Paolo Villaggio in vita aveva ammesso di essere stato un padre a volte indifferente, ma non per questo lei e il fratello gli hanno voluto meno bene.

Paolo Villaggio uomo e marito

Quello tra Paolo Villaggio e Maura Albites, racconta Elisabetta: “Era un rapporto particolare, non dimostravano affettuosità in pubblico, non li ho mai visti darsi neanche un bacino. Sicuramente era un grande amore.” A tenerli uniti fino alla fine, secondo la figlia ci sarebbe stata: “Una grande attrazione sessuale e il fatto che fossero due persone molto diverse ma complementari, entrambi bizzarri.”

“Non è stato il migliore dei mariti” confessa Elisabetta, come del resto non è stato il migliore dei padri, viste le considerazioni precedenti. La famiglia però è sempre rimasta unita, non per facciata, ma grazie al profondo rispetto che li univa.

Fantozzi sul set ma anche nella vita

Le caratteristiche principali del suo personaggio più noto, il ragionier Ugo Fantozzi, confessa la figlia, non erano così distanti da quelle del Paolo Villaggio uomo. Elisabetta infatti confessa: “Non era molto manuale, a volte faceva pasticci, rompeva cose e noi lo prendevamo in giro paragonandolo al suo personaggio.” 

Anche il rapporto con il cibo era complicato: “Era ansiolitico. Inizialmente lui non era felice del lavoro che faceva, faceva l’impiegato. Quando ha iniziato a recitare non era riconosciuto dalla critica ufficiale, quindi lui sfogava queste ansie e questo malessere nel cibo.”

L’amicizia con Fabrizio De André

Nel racconto di Elisabetta Villaggio c’è anche spazio per la tenerezza dei ricordi più lontani. Paolo Villaggio e Fabrizio De André erano intimi amici. Malgrado gli 8 anni di differenza, i 2 si conoscevano già dall’infanzia grazie all’amicizia che, a sua volta, legava i genitori. Elisabetta ricorda: “Lo ricordo quasi come un parente. Lo vedevo da sempre, veniva a cena a casa nostra.”E prosegue: “Mi era molto, molto simpatico.” 

Racconta poi alla Bortone un piccolo aneddoto. Quando era alle medie, scrisse per un giornalino e la prima intervista che fece fu proprio al grande cantautore. “Mi ricordo che gli chiesi quale fosse la sua canzone preferita e in quel momento e lui mi disse La guerra di Piero.”

Le canzoni del cuore di Elisabetta invece sono 2, ed entrambe le ricordano l’infanzia e i genitori. La prima è Marinella, canzone con la quale la madre la metteva a letto. La seconda Carlo Martello, scritta da De André proprio insieme al padre.

L’eredità di Paolo Villaggio alla figlia Elisabetta

La figura di uomo forte, libero e impulsivo inizia a vacillare con il sopraggiungere della malattia. Quando gli diagnosticano il diabete, Paolo Villaggio non fa nulla per cercare di contrastarlo. È proprio in questa fase, racconta Elisabetta, che padre e figlia si avvicinano davvero, mettendo da parte l’austerità in favore di un rapporto più dolce e spontaneo.

Al sopraggiungere della morte, racconta infine Elisabetta, è stata lei a raccogliere l’eredità del padre. Non quella economica ma il ruolo cardine in famiglia. È stata lei ad organizzare il funerale e a supportare il fratello Pierfrancesco e la madre Maura nei momenti più bui.