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Valentino Rossi taglia il traguardo: “Fiero di essere andato forte”. Le foto più belle dell’ultima del Dottore

Pubblicato: 14/11/2021 17:20

La storia di Valentino Rossi nella MotoGP è arrivata alla fine e la sua leggenda può avere inizio. L’ultima gara del Dottore si conclude con un decimo posto che basta a fargli dire di aver smesso tra i 10 più forti al mondo: una fine nel suo stile, per un campione che ora a fatica dovrà voltare pagina. Le immagini più belle della giornata di oggi dal Gran Premio di Valencia.

Valentino Rossi taglia il traguardo: le parole del Dottore dopo l’ultima gara

C’è chi si è affidato alla cabala per trovare un senso romantico e meno malinconico alla fine di un’epoca, al ritiro dalla MotoGP di Valentino Rossi: la sua ultima gara si è tenuta il 14/11/21, numeri che sommati restituiscono quel 46 che basta a identificare il pilota, l’uomo e il campione. Il suo futuro non sarà più sulle moto ma in attesa di capire se davvero passerà alle auto e con la certezza che la paternità lo terrà impegnato, è tempo di un ultimo bilancio. Valentino Rossi ha parlato alla fine del GF di Valencia in cui è arrivato 10°, ma è come se lo zero non contasse davvero in questo caso: “È stato un bel weekend, ero preoccupato ma mi hanno fatto tantissime sorprese. Bello perché è stato molto nel mio stile, abbiamo bevuto, saltato e spaccato tante cose” ha detto a Sky Sport.

Gara vinta da Pecco Bagnaia – “Senza di lui io non sarei così, in quell’abbraccio ho cercato di fargli capire il bene che gli vogliamo” ha detto il pilota – ma serve solo alla mera cronaca. Tutta l’attenzione è per il Dottore, che dice: “Non sono tanto ubriaco, ma sono contento della gara che ho fatto e l’ho chiusa tra i primi 10 più forti al mondo. Ho goduto tanto, ora pian piano capirò che ho smesso. Per ora è solo l’ultima del campionato per me“.

Valentino Rossi, le foto e i video dell’ultima gara in MotoGP del Dottore

Attenzione a intonare il canto del cigno troppo presto: “Ho sempre cercato di fare l’ultima parte della stagione nel mio stile, smettere è stata una scusa per fare casino. A questo punto mi sa che smetto anche l’anno prossimo“. Scherza così Valentino Rossi, nello stesso modo degli ultimi 25 anni di carriera. E aggiunge: “Non sapete quanto sono fiero di essere andato forte, stamattina mi sono svegliato con la voglia di fare una bella gara. Ero ispirato, mi piace avere lasciato così. Nei prossimi anni potrò dire di aver finito da decimo e non da ultimo“.

Dietro di sé, lascia una schiera di giovani piloti cresciuti nel suo mito e che in questo weekend a Valencia hanno voluto omaggiarlo con dei caschi speciali: “Quando i ragazzi di Moto2 e Moto3 mi hanno fatto vedere i caschi mi sono emozionato, è stata dura ma molto bello. Oggi è stato bello vederli in pista“.

Valentino Rossi, la lettera della sua moto nel giorno dell’addio alle corse

A salutare il campione per eccellenza non sono stati solo altri grandi atleti come Ronaldo il Fenomeno o amici di sempre come Jovanotti. Sui social è apparsa infatti anche una lettera della sua Yamaha M1, la moto con cui ha percorso migliaia e migliaia di chilometri. “Mi ricordo sabato 24 gennaio 2004 come fosse ieri. Il nostro primo appuntamento in Malesia. Aspettavo uno come te da chissà quanto tempo. Ero nervosa, ma è stato amore a prima vista per tutti e due” si legge nel post, estremamente romantico.

Poi prosegue: “Abbiamo vinto quattro titoli MotoGP e 56 gare insieme. Abbiamo portato gioia a milioni di persone in tutto il mondo e creato ricordi che dureranno una vita. Abbiamo fatto la storia perché lavorando assieme abbiamo tirato fuori il meglio l’uno dall’altro. Mi hai resa di nuovo forte. Mi hai fatto rispettare di nuovo. Mi hai fatto amare di nuovo. Solo tu, Valentino, avevi il potere di farlo E io ho creduto in te“. La chiusura è da lacrime: “Anche le storie d’amore più belle finiscono. Valentino, sei parte di me. Parte della mia storia. Parte di ciò che sono oggi e di quello sarò anche molto dopo che ci separeremo […] Grazie, Valentino“. E da oggi, proprio come per Roberto Baggio nella canzone di Cesare Cremonini, per milioni di persone non sarà più domenica.