Vai al contenuto

Lacrimogeni e idranti contro i migranti al confine, si contano già 11 morti. La Polonia costruirà un muro

Pubblicato: 16/11/2021 20:05

La tensione al confine tra Polonia e Bielorussia sta salendo sempre di più, tra alcuni migranti e la polizia di frontiera polacca sono scoppiati scontri che hanno spinto gli agenti ad usare gli idranti contro le persone ammassate lungo le linee di frontiera. Contro coloro che disperatamente cercano di entrare in Europa sono stati usati cannoni ad acqua dal getto potentissimo, la polizia polacca ha però annunciato che un agente è rimasto gravemente ferito negli scontri, colpito alla testa da un oggetto presumibilmente lanciato da uno dei migranti.

A distanza di quasi 10 giorni dall’inizio della nuova crisi dei migranti la situazione sembra essere pronta a precipitare, come le temperature che in quell’area dell’Europa sono già scese ampiamente sotto lo zero. I migranti ammassati nell’area a ridosso dei confini vivono in condizioni disperate e accampati con quello che sono riusciti a trovare; ad oggi sono 11 i morti accertati tra coloro che aspettano di poter varcare i confini dell’Europa.

Cannoni ad acqua e gas lacrimogeni: la violenza sui migranti al confine con la Polonia

Non solo i cannoni ad acqua per sedare le proteste contro la polizia, il ministero della Difesa di Varsavia ha annunciato che alcuni agenti della polizia di frontiera polacca hanno risposto al lancio di sassi da parte dei migranti con l’uso di gas lacrimogeni.

La fonte è governativa e riferisce, come si legge su Ansa, che un gruppo di migranti avrebbe tentato di forzare la frontiera e passare attraverso il valico di Kuznice, lanciando pietre, bottiglie e materiale di altro genere contro gli agenti. A questo punto la polizia avrebbe risposto con il lancio di gas lacrimogeno; il governo polacco continua a puntare il dito contro quello bielorusso, affermando che gli oggetti lanciati dai migranti siano stati forniti dalla Bielorussia stessa.

Lukashenko ribadisce l’intenzione a voler difendere i confini

La cosa principale oggi è difendere il nostro Paese, il nostro popolo ed evitare scontri“, così il Presidente bielorusso Lukashenko ha ribadito l’obiettivo attuale del governo. Il Presidente la scorsa settimana aveva minacciato l’Europa di bloccare le forniture di gas in risposta al nuovo pacchetto di sanzioni in arrivo proprio per la questione migranti.

È però la più grande alleata di Lukashenko, la Russia, a definire “Inccettabile” le azioni della Polonia sui migranti. È questo il commento del ministro degli esteri russo Serghei Lavrov.

La Polonia costruisce un muro contro i migranti

La Polonia non sembra intenzionata ad arretrare e vuole costruire un muro al confine con la Bielorussia a dicembre, come dichiarato dal ministro degli interni Mariusz Kaminsky, il muro sarà completato entro il 2022, la struttura “Sarà lunga 180 chilometri, alta 5,5 metri e verrano utilizzate le strutture più moderne. (…) Un investimento assolutamente strategico e prioritario per la sicurezza della nazione e dei suoi cittadini“.

I contratti per la costruzione saranno firmati il 15 novembre, i lavori sul confine andranno avanti 24 ore al giorno su tre turni. Il costo stimato è di 353milioni di euro.

Le azioni dell’Europa sulla questione migranti

Il Consiglio UE ha approvato la proposta avanzata nei giorni scorsi dalla Commissione Europea di aumentare il Fondo per la gestione integrata delle frontiere, destinando 25milioni di euro alla crisi migratoria ai confini con la Bielorussia per sostenere gli Stati membri.

Il portavoce dell’Esecutivo comunitario, Eric Mamer ha precisato: “La posizione della Commissione europea è che fondi Ue non debbano essere usati per costruire i muri, che non vuol dire che le barriere fisiche non devono essere costruite“.