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Superbonus 110% e bonus edilizi, che cos’è il visto di conformità introdotto dal Decreto anti-frode

Pubblicato: 17/11/2021 11:50

Contro le frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche, il nuovo Decreto ha reso necessario il visto di conformità per ottenere le detrazioni del Superbonus 110%. Ecco in quali casi sarà richiesto il visto e a cosa serve.

Superbonus 110%, quando serve il visto di conformità: il Decreto anti-frode

Il Decreto è stato approvato dal Consiglio dei Ministri e pubblicato in gazzetta Ufficiale. È relativo alle “misure urgenti per il contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche” e contiene un’importante novità per il Superbonus 110%. I contribuenti che intendano usufruire di questo bonus dovranno ottenere il visto di conformità e l’asseverazione tecnica dei lavori eseguiti se sceglieranno:

  • L’opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura;
  • L’utilizzo della detrazione nella dichiarazione dei redditi.

Il visto di conformità non sarà invece richiesto se la dichiarazione sarà presentata dal contribuente direttamente all’Agenzia delle Entrate o tramite il sostituto d’imposta.

Che cos’è il visto di conformità e quali professionisti possono rilasciarlo

Il visto di conformità, detto anche “visto leggero”, è “uno dei livelli dell’attività di controllo sulla corretta applicazione delle norme tributarie, attribuito dal legislatore a soggetti estranei all’amministrazione finanziaria”, come spiega il sito dell’Agenzia delle Entrate. Questo documento può essere rilasciato solo da soggetti autorizzati:

  • professionisti iscritti nell’Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili;
  • professionisti iscritti nell’Albo dei consulenti del lavoro;
  • soggetti iscritti, alla data del 30 settembre 1993, nei ruoli di periti ed esperti tenuti dalle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura per la sub categoria tributi. Questi soggetti devono essere in possesso di diploma di laurea in giurisprudenza o in economia e commercio o equipollenti o diploma di ragioneria;
  • Responsabili dell’Assistenza Fiscale dei Centri di Assistenza Fiscale (CAF).

Secondo quanto esplicitato dall’Agenzia delle Entrate, “il soggetto autorizzato al rilascio del visto è tenuto a predisporre la dichiarazione fiscale, attestare di aver eseguito i necessari controlli mediante sottoscrizione della stessa e a trasmetterla all’Agenzia delle Entrate”.

A cosa serve il visto di conformità: la guida dell’Agenzia delle Entrate

Il visto di conformità serve perché è in grado di “garantire ai contribuenti assistiti il corretto adempimento di alcuni obblighi tributari” e “agevolare l’amministrazione finanziaria nella selezione delle posizioni da controllare e nell’esecuzione dei controlli di propria competenza”. Inoltre, l’apposizione del visto permette di “contrastare il fenomeno legato alle compensazioni di crediti inesistenti; semplificare le procedure legate alla richiesta dei rimborsi Iva; contrastare indebite cessioni di credito d’imposta o sconti in fattura non dovuti riguardanti interventi di recupero del patrimonio edilizio, di efficienza energetica, di rischio sismico, di realizzazione di impianti fotovoltaici, di colonnine di ricarica e di abbattimento delle barriere architettoniche“. Per questo motivo potrebbe non essere limitato al solo Superbonus 110% ma anche agli altri bonus edilizi.