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La produzione di frutta in Italia: cosa coltiviamo di più e che ruolo abbiamo nel panorama europeo

Pubblicato: 18/11/2021 18:30

L’Italia è un importante produttore ed esportatore di frutta e verdura in Europa, soprattutto nei mesi estivi. Fino al 2019, il Paese produceva circa 10 milioni di tonnellate di frutta annuali. I cambiamenti climatici stanno avendo importanti effetti su questo mercato e nei prossimi anni la situazione potrebbe trovarsi a mutare.

I frutti più prodotti in Italia: quali sono

Mele, pere, uva da tavola, pesche e kiwi rappresentano i principali prodotti esportati nel mercato della frutta italiano. Il nostro Paese è tra i maggiori produttori europei di mele ed è uno dei principali esportatori. Vengono prodotte per lo più in Trentino Alto Adige e le principali varietà sono Golden Delicious, Royal Gala, Fuji e PinkLady.  L’Emilia Romagna è la principale regione italiana dedita alla coltivazione di pere. L’offerta di pere italiane si basa su varietà come Carmen, Guyot, Santa Maria, William e Abate.

Per quanto riguarda la produzione d’uva da tavola, accanto ai mercati tradizionali l’uva italiana si vende molto nell’Europa dell’Est, soprattutto in Russia e Polonia. Vittoria, Italia e Red Globe sono le principali varietà. Dal cambiamento climatico, annuncia la Coldiretti, dipende la maggior produzione di frutta esotica in Italia. In meno di tre anni sono raddoppiate le coltivazioni di frutti come banane, mango, avocado, frutto della passione, litchi e lime. 

La varietà dei climi e dei territori messa in pericolo dal cambiamento climatico

L’Italia ha climi molto diversi lungo tutta la penisola. Ciò permette di produrre, oltre alla tipica frutta coltivata nelle regioni temperate, come le mele e le pere, anche frutta da nocciolo, agrumi e frutta esotica, come fichi e kiwi. Dopo la Spagna, l’Italia è il principale produttore di agrumi in Europa. La produzione di frutta si concentra specialmente nel sud della penisola, in Puglia, Sicilia, Calabria e Campania. Queste regioni concentrano quasi il 60% della produzione totale. La Coldiretti, associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, ha condotto un’indagine sulla produzione frutticola avvenuta nell’ultimo anno. 

Lo studio ha rivelato che il 2021, in Italia, ha segnato un crollo nella produzione di frutta del 27%: un frutto su 4 è stato perso. Tutto ciò dipende dai cambiamenti climatici. L’andamento climatico anomalo con l’inverno bollente, il gelo in primavera e l’estate divisa tra caldo africano, siccità e violenti temporali – sottolinea la Coldiretti – ha danneggiato le fioriture e i frutti. I raccolti sono scesi al minimo da inizio secolo.