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Eolie, Vulcano continua a emettere gas tossici: dichiarati lo stato di emergenza e l’evacuazione notturna

Pubblicato: 22/11/2021 15:07

L’attività di Vulcano, nelle Eolie, non si sarebbe ancora fermata, dimostrando un’intensità che non si verificava dall’ultima eruzione del 1889-1890. Gli elevati livelli di gas hanno indotto il Governo regionale a dichiarare lo stato di crisi e di emergenza. Ecco cosa sta succedendo sull’isola.

Vulcano, dichiarato lo stato di crisi: la nuova ordinanza del Sindaco

Il governo regionale, guidato da Nello Musumeci, ha deciso di dichiarare nella seduta di ieri pomeriggio lo stato di crisi e di emergenza regionale per l’isola di Vulcano. Marco Giorgianni, sindaco di Lipari, ha emanato un’ordinanza che vieterà a 300 persone di dormire nelle loro abitazioni: sarà attiva a partire da lunedì 22 novembre, dalle 23 alle 6, e avrà durata di un mese. La giunta intende dare priorità alle famiglie con disabili gravi e soggetti fragili, tra quelle residenti nell’area portuale interessata dall’ordinanza. Il sindaco ha comunque invitato a non cedere alla paura e di attendere il parere degli scienziati per capire cosa stia accedendo all’interno del vulcano. Padre Lio Raffaele, il parroco di Lipari e dell’isola di Vulcano, ha parlato all’Adnkronos di “grande collaborazione” tra gli abitanti e di come “già gran parte delle famiglie si sono organizzate per la notte, alcuni andranno da parenti sull’altro lato dell’isola, tra Vulcano piano e Vulcanello. Hanno familiari e amici sull’isola“.

Isola di Vulcano, le motivazioni che hanno portato allo stato di crisi

I dati attuali registrano 480 tonnellate di CO2 prodotte ogni giorno da Vulcano, a fronte di un dato normale stabile a 80 tonnellate, che potrebbero essere sparse sull’isola dai venti. Per il sindaco, la criticità della situazione sarebbe dovuta proprio all’anidride carbonica che tenderebbe ad appesantirsi e a dirigersi verso il suolo, riducendo potenzialmente la quantità di ossigeno e provocando difficoltà respiratorie durante la notte. Durante il giorno, invece, la vita nell’area portuale di Vulcano dovrebbe potersi svolgersi regolarmente e le attività possono restare aperte. Per i nuovi provvedimenti sarebbero attesi dati più precisi sulla presenza di gas sul territorio dell’isola.

Vulcano, qual è la situazione secondo gli scienziati

Al momento, gli scienziati che monitorano la situazione hanno potuto notare un risveglio del sistema idrotermale superficiale di Vulcano, verificatosi già a partire da metà luglio e accentuatosi all’inizio di settembre. Questo risveglio si starebbe manifestando in un cambiamento di composizione dei gas emessi dalle fumarole, ma anche in un incremento di temperatura dei gas e in fenomeni di microsismicità. Nelle fumarole sarebbero inoltre aumentate le concentrazioni di anidride carbonica e solforosa, che a livelli molto elevati possono provocare fastidio agli occhi e difficoltà alle vie respiratorie.