Vai al contenuto

Rudy Guede torna libero per fine pena. Era stato condannato per l’omicidio di Meredith Kercher

Pubblicato: 23/11/2021 13:30

Rudy Guede torna libero. L’ivoriano condannato a 16 anni con rito abbreviato per l’omicidio di Meredith Kercher ha finito di scontare la sua pena. Sulla possibilità del suo possibile rilascio se ne è parlato nelle scorse ore, la decisione è stata presa dal magistrato de Tribunale di Sorveglianza, Rudy Guede avrebbe comunque raggiunto il fine pena a gennaio.

Sono passati 14 anni dall’efferato Delitto di Perugia, avvenuto nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre 2007, dove a perdere la vita era stata la studentessa Erasmus di nazionalità britannica Meredith Kercher. A seguito delle indagini sono finiti a processo l’ex studentessa statunitense Amanda Knox, l’allora fidanzato di lei, Raffaele Sollecito, entrambi assolti in via definitiva nel 2015, e Rudy Guede.

Rudy Guede torna in libertà per fine pena

Il magistrato del tribunale di sorveglianza ha accolto la richiesta presentata dal legale di di Rudy Guede di acconsentire alla concessine di ulteriori 45 giorni di sconto di pena, anticipando così il fine pena previsto per il 4 gennaio 2022.

Rudy Guede, oggi 34enne, è già in regime di semi libertà e affidato i servizi sociali. Nel corso del suo periodo in carcere, l’ivoriano ha ottenuto mille e 100 giorni di sconto di pena.

La condanna e i 14 anni di carcere di Rudy Guede

Rudy Guede era stato condannato a 16 anni di carcere con rito abbreviato nel 2010, da scontare nella struttura penitenziaria Mammagialla di Viterbo. Nel corso del suo percorso in carcere Rudy Guede ha conseguito un titolo di studi, una laurea triennale con 110 e lode in Scienze storiche del territorio e della cooperazione.

Dal 2019 era in regime di semi libertà, mentre dal 2020 è affidato ai servizi sociali e ha collaborato con la Caritas di Viterbo e con un centro di studi criminologici. Rudy Guede ha aderito pienamente all’opera di rieducazione, in passato aveva dichiarato, ripreso da più testate giornalistiche come Fanpage: “Il lavoro in carcere non è solo un valore e mezzo fondamentale di reinserimento, ma è anche necessità”.