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Escalation TIM: il titolo vola in Borsa dopo l’offerta del fondo KKR

Pubblicato: 25/11/2021 08:19

Il titolo TIM vola in Borsa dopo l’offerta presentata dal fondo americano KKR, ma per Vivendi l’offerta è insufficiente.

L’offerta del fondo statunitense per il titolo azionario della società guidata da Luigi Gubitosi, pari a 0,505 euro ad azione, sarebbe “insufficiente” per il gruppo francese Vivendi, che detiene il 23,9% di TIM.

L’offerta non valorizzerebbe adeguatamente la società, ma al contempo avrebbe fatto “volare” il titolo Tim, fino a + 29% per poi stabilizzarsi a +21%.

Anche il titolo del socio di maggioranza francese Vivendi avrebbe mostrato ottime performances sul mercato borsistico.

Titolo TIM vola in Borsa: l’escalation e l’operazione di leveraged buyout

Con un’operazione di leveraged buyout, il fondo statunitense Kholberg Kravis Roberts & C. (Kkr) punta alla separazione tra rete e società di servizi, che gli consentirebbe di raddoppiare il valore del titolo (da 0,50 a 1 euro per azione) e triplicare l’investimento di capitale in cinque anni.

Il fondo KKR non può essere definito ostile, in quanto è già presente con il 37,5% in FiberCop, la società nella quale è confluita Fastweb e ha buoni rapporti con l’attuale management di TIM.

Vivendi è sempre più convinta del ruolo attivo svolto dallo stesso AD Gubitosi: il CEO era stato a Londra per incontrare gli emissari di Kkr e per discutere del dossier TIM.

Lo stesso Gubitosi, secondo fonti attendibili francesi, avrebbe condiviso informazioni con gli americani informazioni senza le quali non sarebbe stato possibile fare una proposta.

Lo stesso AD di TIM si sarebbe difeso affermando che

“ci sarebbe stata un’accelerazione negli ultimi giorni dopo essere stato messo all’angolo alla luce dei deludenti numeri di gestione e il nuovo cda fissato per venerdì 26 novembre”.

Nel frattempo, il fondo americano avrebbe chiesto un mese di tempo per condurre le verifiche prima di confermare l’offerta.

Scalata a TIM, Salvini: “no a spezzatino”

Secondo il leader della Lega, Matteo Salvini,

“non serve un’operazione finanziaria che rischia di portare ad uno spezzatino di una realtà così importante per il Paese” come TIM.

Non è più rinviabile il cambio ai vertici considerando i risultati non rosei conseguiti negli ultimi mesi.

Anche i Sindacati di categoria delle telecomunicazioni, Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, chiedono all’Esecutivo Draghi di prendere una posizione urgente e chiara che preservi le infrastrutture del Paese.

Il richiamo all’intervento del Governo non è fatto per caso perché c’è in ballo il golden power, ovvero il potere di veto che concerne i settori strategici del Paese.

Escalation TIM: a breve il Governo riunirà il Supercomitato

C’è attesa per il supercomitato di Ministri ed esperti pronto a riunirsi a breve per cominciare ad analizzare il dossier Tim.

L’obiettivo dell’Esecutivo Draghi è quello di analizzare la proposta del fondo americano con la massima attenzione.

Secondo indiscrezioni l’Esecutivo starebbe valutando, di rafforzare il ruolo di Cassa Deepositi e Prestiti, che detiene una partecipazione del 9,81% in Tim e il controllo l’operatore della fibra Open Fiber.

“Tim è il maggiore operatore di telefonia del Paese. È anche la società che detiene la parte più rilevante dell’infrastruttura di telecomunicazione”,

sottolineare il Tesoro, che è azionista di TIM attraverso Cassa Depositi e Prestiti (9,81%).

Ultimo Aggiornamento: 29/11/2021 12:43