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Una donna su tre vittima di violenza nel mondo: i dati nella Giornata contro la violenza sulle donne

Pubblicato: 25/11/2021 09:37

In tutto il mondo una donna su tre nell’ultimo anno è stata vittima di violenza di ogni genere: sessuale, psicologica, fisica… Tra le principali cause di abusi con vittima una donna c’è la violenza domestica. Secondo diversi rapporti stilati da Amnesty International il quadro sulla condizione della donna nel mondo è grave e complesso. In molti Paesi è ancora presente la pratica dello stupro come strumento di guerra, un dramma al quale segue la tratta sessuale che ha protagoniste donne e bambine, quest’ultime vittime ancora delle pratiche dei matrimoni in età infantile/adolescenziale.

Le donne e le violenza nel mondo: i dati

Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne i dati dal mondo mostrano una realtà drammatica e complessa. Come si legge sul sito di Amnesty International, un report dell’UNIFEM- Fondo di sviluppo delle Nazioni Unite per le donne, una donna su tre è stata violentata, picchiata costretta all’atto sessuale, abusata… almeno una volta nella sua vita. Amnesty riferisce anche di un altro report dell’OMS e della Banca Mondiale, nel quale viene evidenziato che la causa principale di morte e/o lesioni gravi per donne tra i 16 e i 44 anni è la violenza domestica.

Le statistiche variano in base al Paese, le donne che subiscono abusi domestici:

  • Regno Unito: 30%
  • Giordania Occidentale: 52%
  • Nicaragua: 28%
  • Bangladesh: 47%
  • Canada: 29%
  • Sud, sud-est Anatolia: 58%
  • Australia_ 23%
  • Cambogia: 16%

I dati riferiti dal Fondo Onu per la popolazione aggravano ulteriormente il quadro, ai quali si aggiungono matrimoni forzati o riparatori, mutilazioni genitali o violenze basate su pratiche culturali/religiose (che attualmente, riferisce Amnesty, ha colpito circa 130milioni di donne).

Le donne sempre più vittime di stupri

I dati specifici sullo stupro portano alla luce dati pesanti: negli Stati Uniti sono 700mila le donne violentate o vittime di aggressione sessuale ogni anno, secondo quanto riferito sempre da Amnesty, il 14,8% ha meno di 17 anni. In Francia il numero delle vittime di abusi oscilla tra le 50mila e le 90mila donne sono vittime di violenza sessuale ogni anno e la maggior parte non denunciano.

Gli stupri di guerra

In un nuovo rapporto pubblicato l’11 agosto 2021 Amnesty ha denunciato le atrocità che si stanno compiendo attualmente in Etiopia, dove le donne sono ancora vittime di violenza sessuale in un contesto correlato alla guerra. Accade nel Tigray, è lì che le ragazze subiscono violenze sessuali da parte delle Forze nazionali di difesa dell’Etiopia, dalle Forze di difesa dell’Eritrea, dalla Forza speciale della polizia regionale dell’Amhara e da una milizia di etnia ahmara denominata Fano.

Queste le dichiarazioni di Agnés Callamard, segretaria generale di Amnesty: “Lo stupro e altre forme di violenza sessuale sono stati usati come armi di guerra per infliggere danni fisici e psicologici alle donne e alle ragazze del Tigray. Centinaia di loro sono state sottoposte a trattamenti brutali allo scopo di degradarle e privarle della loro umanità (…)”.

La denuncia di Amnesty è partita dal terribile racconto di 63 sopravvissute a quegli abusi e degli operatori sanitari e umanitari sul posto tra marzo e giugno 2021. Stando a quanto emerso dalle dichiarazioni lo scopo dello stupro era quello terrorizzare e umiliare le vittime del gruppo etnico di appartenenza. Sono 1288 le vittime di violenza di genere nel Tigray e dall’inizio del conflitto in un solo ospedale, quello di Adigrat, ha registrato 376 casi di stupro dal 9 giugno.

Ferite sul corpo e sulla mente che non guariranno mai

Come riferisce Amnesy, i racconti delle vittime sono “Agghiaccianti“, le sopravvissute lamentano ancora continue perdite di sangue, dolori alla schiena, fistole, molte sono risultate positive al virus dell’HIV e alcune hanno sviluppato l’Aids, soffrono anche di diverse forme di stress emotivo, ansia e insonnia.

Durante gli stupri hanno subito forme di tortura terribili che si sono protatte per giorni e che hanno visto i loro aguzzini utilizzare anche oggetti metallici come chiodi, ghiaia e altri oggetti per violentare le loro vittime; un orrore che per molte si è protatto per più giorni.

Il dramma delle spose bambine

Tra gli episodi più gravi ancora troppo ricorrente di violenza con vittima di sesso femminile è il dramma delle spose bambine. Secondo un rapporto dell’Unicef i dati sono stati aggravati a causa della pandemia da Covid-19. Ad oggi sono stimate 650milioni di donne e ragazze sono rimaste vittima di questa pratica in tutto il mondo. Secondo le stime fatte dal rapporto, entro il 2030 potrebbero verificarsi altri 10milioni di casi.

Il rapporto è stato lanciato in occasione dell’8 marzo 2021, Giornata internazionale della Donna, intitolato COVID-19: A threat to progress against child marriage ha esposto il problema causato soprattutto dallo stop pandemico. La maggior parte dei Paesi dove questa pratica ricorre maggiormente sono Bangladesh, Brasile, Etiopia, India e Nigeria.

Le mutilazioni genitali sulle bambine e le violenze a sfondo culturale

Le mutilazioni genitali sulle bambine per motivi religiosi sono ancora un problema attuale, i dati di Amnesty segnalano 130milioni donne al mondo che hanno subito questa pratica, ogni anno sono 2milioni.

Dramma al quale si aggiungono gli abusi che le donne del Bangladesh e dell’India sono costrette a subire ogni anno. Le prime spesso vittime di aggressioni con l’acido le seconde uccise per la dote o per la loro appartenenza alla religione Indù. In India sono circa 15mila le donne assassinate ogni anno a causa della dote, la maggior parte risulta essere stata bruciata viva in cucina per far passare l’omicidio come incidente domestico.

La tratta delle donne che diventano schiave del sesso

Un altro dato allarmante è quello della tratta sessuale delle donne, che diventano schiave del sesso. Sono circa 4milioni le donne e le bambine vendute per matrimonio, prostituzione e schiavitù, 2milioni sono le vittime più giovani che ogni anno sono costrette a prostituirsi.

Ogni anno sono tra le 1’500 e le 3’000 donne sono introdotte nel nostro Paese da trafficanti di esseri umani. Le statistiche OSCE hanno individuato tra le 120mila e 500mila donne vittime della tratta provenienti da Europa centrale e orientale.

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