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Falsi vaccini e Green Pass: confessa il medico di Ravenna arrestato per le finte iniezioni ai No Vax

Pubblicato: 27/11/2021 15:59

Mauro Passarini, medico 64enne della provincia di Ravenna arrestato poche settimane fa, avrebbe confessato: ha davvero iniettato finte dosi di vaccino anti Covid-19 a numerosi pazienti No Vax, arrivati da tutta Italia proprio per poter approfittare della falsa vaccinazione e ottenere così il Green Pass. Passarini avrebbe negato di averlo fatto per soldi.

Ravenna, medico arrestato per falsi vaccini e Green Pass

L’inchiesta che ha coinvolto Mauro Passarini è partita grazie alla segnalazione della madre di una bambina di 10 anni di Belluno. Dopo aver ricevuto la sua dose di vaccino durante una gita assieme al padre (No Vax), la giovane non ha sviluppato alcun sintomi. Dall’esposto alla Procura di Belluno si è arrivati a scoprire ben peggio: la polizia ha arrestato il medico 64enne originario di Bologna, ma residente sul litorale di Ravenna. lo scorso 10 novembre.

Le indagini hanno portato a scoprire che numerosi pazienti da lui vaccinati non avevano davvero ricevuto la dose, perché d’accordo con lui nel simularne l’iniezione e ricevere comunque il Green Pass. si tratterebbe di almeno quaranta No Vax provenienti da tutta Italia, arrivati da Belluno, Torino, Venezia e Udine apposta per approfittare dell’operato di Passarini.

Vaccini falsi, il medico arrestato nega di averlo fatto per soldi

Secondo quanto riporta la stampa locale, l’idea sarebbe venuta a Passarini durante alcuni corsi di meditazione cui ha preso parte a Padova. Qui gli sarebbero stati presentati diversi No Vax e da qui l’inizio delle false somministrazioni di vaccino Pfizer per far ottenere comunque il Green Pass. Durante una perquisizione del 17 ottobre organizzata in occasione della seconda dose della bambina di Belluno, la Polizia ha trovato oltre 1.500 euro nelle sue tasche; Passarini, tuttavia, nonostante abbia confessato le false iniezioni e Green Pass ha negato di aver preso soldi per gli accordi con i pazienti No Vax.

L’inchiesta ora si sposta anche su chi ha sfruttato questo sistema: la Scientifica è al lavoro per rintracciare eventuali impronte sulle banconote del padre No Vax arrivato da Belluno con la figlia. Passarini – che si trova ora ai domiciliari – inoltre ha riferito al gip che dopo aver subito la prima perquisizione ha ricevuto richieste di una terza dose (reale) da parte di coloro che ne avevano ricevute due simulate, ma registrate nel sistema informatico.