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Lavoro, quali saranno le competenze più richieste entro il 2025: cosa dicono le previsioni

Pubblicato: 29/11/2021 12:12

Il futuro del mondo del lavoro è green e digitale. Secondo le previsioni a medio termine di Unioncamere, ecco come potrebbe apparire il mondo del lavoro entro il 2025 e quali saranno le principali competenze richieste.

Lavoro, 6 lavoratori su 10 con competenze green e digitali entro il 2025

Che il futuro sia green e digitale anche nel mondo del lavoro è la tesi presentata da Unioncamere. Entro il 2025, infatti, si prevede che 6 lavoratori su 10 dovranno essere in possesso di competenze green o digitali, in un’ottica di ecosostenibilità e digitalizzazione. Nel prossimo quinquennio, il 63% dei lavoratori potrebbe essere chiamato a gestire soluzioni e sviluppare strategie ecosostenibili. Il 57%, circa 2.000.000 lavoratori, dovrà saper utilizzare il digitale.

Ecosostenibilità e digitalizzazione, quali potrebbero essere la figure professionali più richieste

Secondo Unioncamere, le previsioni a medio termine del Sistema informativo Excelsior indicherebbero che le competenze green potrebbero diventare strategiche per i profili operanti nell’ambito dell’edilizia e della riqualificazione abitativa, ma anche per gli ingegneri elettronici e delle telecomunicazioni, i tecnici e i gestori di reti e sistemi telematici, e per i tecnici chimici. Per quanto riguarda le competenze digitali, invece, la loro richiesta è legata ai profili professionali ICT: analisti e progettisti di software, progettisti e amministratori di sistemi, ingegneri energetici e meccanici e disegnatori industriali.

Lavoro, come saranno impiegate le competenze green e digitali nel futuro

Le competenze green saranno traversali, relative tanto alle professioni a elevata specializzazione quanto a quelle tecniche, fino agli artigiani e ai servizi turistici. In un futuro sempre più orientato alla transizione ecologica, è attesa una crescente importanza di ambiti quali l’edilizia sostenibile, l’efficientamento energetico delle costruzioni, la mobilità elettrica e la certificazione dei prodotti alimentari biologici. Saranno sempre più importanti anche l’attenzione alla riduzione degli sprechi, l’uso efficiente delle risorse alimentari e l’impiego di produzioni di qualità legate al territorio, i cosiddetti prodotti a chilometro zero.

Anche il processo di digitalizzazione, secondo Unioncamere, dovrebbe essere sempre più pervasivo e diffuso. Un primo inizio si è già avuto sotto la spinta della pandemia, con il ricorso allo smart working, al commercio online e alla digitalizzazione di servizi e procedure. La direzione sarebbe quella di un incremento nelle competenze digitali dei lavoratori e della popolazione, a partire dalla scuola.