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Eitan ritorna in Italia mesi dopo il sequestro: il 3 dicembre lascerà Tel Aviv con la zia paterna

Pubblicato: 01/12/2021 13:15

Tra poche ore, Eitan Biran tornerà in Italia. Il bambino è il solo sopravvissuto dalla strage della Funivia Mottarone e lo scorso 11 settembre era stato rapito e portato in Israele dal nonno materno. La Corte Suprema israeliana ha respinto il ricorso dei nonni materni, che hanno fatto sapere che continueranno a combattere in ogni modo per cercare di riportarlo a casa loro.

Eitan torna in Italia: la decisione della Corte Suprema israeliana

Venerdì 3 dicembre, Eitan lascerà Tel Aviv in compagnia della zia paterna, Aya, che vive in Italia in provincia di Pavia. Nei giorni scorsi, la Corte Suprema israeliana ha stabilito che il piccolo sopravvissuto alla tragedia del Mottarone doveva essere riportato nel nostro Paese entro e non oltre il 12 dicembre. Il giudice Alex Sten, fa sapere Ansa, ha evidenziato che il principio base della Convezione dell’Aja prevede “tolleranza zero verso i rapimenti ed evidenzia la necessità di una restituzione immediata”. “Non è discutibile che il luogo normale di vita del minore sia in Italia dove ha trascorso quasi tutta la sua esistenza” aveva decretato.

La Corte di Tel Aviv ha riconosciuto la sottrazione internazionale del minore, ricorda il Corriere della Sera. Martedì sera, i nonni materni hanno potuto salutare Eitan un’ultima volta prima della sua partenza. Fra poche ore salirà sull’aereo in direzione Travacò Siccomario (Pavia). Qui vivrà con la zia Aya, lo zio Or Nirko e due cugine.

Caso Eitan, l’arresto del complice del nonno materno

Quando Shmuel Peleg è partito dall’Italia portando con sé il piccolo Eitan avrebbe contato sul supporto di un complice, Gabriel Alon Abutbul. Quest’ultimo è stato arrestato a Cipro e in seguito scarcerato, con il pagamento di 200mila euro di cauzione e con l’obbligo di firma. Nelle prossime udienze si discuterà in merito all’estradizione verso l’Italia. Secondo il procuratore di Pavia Mario Vednitto e il sostituto Valentina De Stefano, spiega il Corriere, Peleg e Alon avrebbero programmato il sequestro sin dal momento dell’affidamento alla zia paterna, avvenuto il 24 maggio. Ciò sarebbe quindi avvenuto quando Eitan era ancora ricoverato in ospedale a Torino.