Vai al contenuto

Tommaso Zorzi racconta Drag Race Italia, il talent show dell’universo drag, e lancia un invito a Salvini e Meloni

Pubblicato: 04/12/2021 19:00

Tommaso Zorzi e Priscilla raccontano l’avventura con Drag Race Italia, il talent show spin-off del famosissimo programma di Ru Paul. L’influencer è tra i conduttori del format che sta conquistando la critica e il pubblico, con un vasto seguito sui social, e che rappresenta una boccata d’aria fresca per la televisione italiana, a cui sta imponendo una visione non stereotipata delle mondo drag. Tommaso Zorzi spiega la grande forza di Drag Race e, come avviene nella versione statunitense, spera che dall’anno prossimo possa ospitare anche politici. I primi che inviterebbe, commenta l’influencer, sarebbero Matteo Salvini e Giorgia Meloni, con il ruolo di semplici osservatori, affinché magari prendano coscienza di un pezzo importante della comunità LGBTQ+.

Drag Race Italia, Tommaso Zorzi e Priscilla raccontano il talent show

Tommaso Zorzi e Priscilla sono ospiti di Tv Talk su Rai3, dove si presentano forti del successo di Drag Race Italia, il talent show in onda su Discovery+. L’influencer ha raccontato la costruzione del programma e la sua presentazione al pubblico italiano, per cui non si vuole dipingere la solita immagine macchiettista dell’universo drag.

Zorzi, forte della vincita al Grande Fratello Vip lo scorso anno e della partecipazione a vari programmi, spiega anche la sua scelta di dedicarsi a questo format, un po’ più di nicchia rispetto a una produzione Mediaset o Rai. “Io questo lavoro lo voglio fare seriamente, e per farlo bisogna farsi le ossa“, dichiara il conduttore, “Bisogna un po’ staccarsi dalla tv generalista, dove purtroppo quasi sempre tutto è ridotto a un numero che è lo share. Dove sono io posso fare un lavoro attento ai contenuti e al messaggio“.

Le storie raccontate a Drag Race Italia: “Una scelta giusta”

Molto simile alla versione americana, lo spin-off italiano presenta anche differenze, come l’accento sul lato emotivo e non solo sulle capacità delle drag queen. “Questo doppio registro è una cosa molto italiana, perché negli altri spin-off non c’è molto“, commenta Zorzi, “È stata una scelta molto accurata e molto giusta per avvicinare il pubblico italiano a quella che è l’arte drag, sconosciuta o rappresentata in maniera ‘sbagliata’ nello show business italiano“.

L’influencer spiega la volontà di “raccontare anche una parte che desse tridimensionalità alla persona oltre al personaggio per far avvicinare il pubblico a quelle che sono storie di ragazze che hanno sofferto per essere lì dove sono. Non dimentichiamoci che essere drag non è una sola arte, ma tante arti. Loro hanno tante talenti, e oltre a questi bisogna raccontare il passato che le ha portate a salire sul palco con quei talenti“.

Le concorrenti di drag race italia

Tommaso Zorzi: “A Drag Race vorrei Salvini e Meloni”

Altra differenza rispetto allo show di Ru Paul è l’assenza di ospiti politici. Rispondendo a una domanda su questo, Tommaso Zorzi commenta: “Per la seconda stagione voglio quasi imporre da contratto un ospite politico. Credo che ci sarebbero tanti politici ai quali farebbe comodo sedere anche solo per 10 minuti sulla poltrona di giurati di Drag Race Italia, quindi una Meloni, un Salvini dovrebbero venire su quelle sedie. È un invito, dovrebbero venire con il microfono spento, solamente guardare“.

Drag Race in Italia un “traguardo”: ma non sono mancati boicottaggi

Priscilla spiega quanto l’avvento di Drag Race Italia abbia significato per lei: “Per me è un sogno che diventa realtà. Davvero non mi aspettavo che questo programma arrivasse in Italia adesso, pensavamo che questo Paese non fosse pronto a ricevere questo tipo di programma. È un grosso traguardo per tutta la comunità LGBTQ+“.

Purtroppo però l’accoglienza non è stata così calda. Dopo la prima puntata, Instagram ha chiuso il profilo del programma per le tante segnalazioni e Tommaso Zorzi su questo punto chiarisce che, a suo avviso, “quello che ha più offeso i bigotti è la libertà. Noi abbiamo raccontato un mondo con estrema leggerezza, ma che non è superficialità. L’abbiamo raccontato per quello che è. Quando un personaggio non viene più raccontato come una macchietta ma come un’artista, allora lì fa paura e mi segnali la pagina“.

Ultimo Aggiornamento: 04/12/2021 19:06