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Smart Working e privati, c’è l’accordo tra governo e parti sociali: tutte le novità sul lavoro agile

Pubblicato: 07/12/2021 19:20

Governo e parti sociali hanno raggiunto un accordo sulle regolamentazioni dello Smart Working anche nel settore privato. Il protocollo nazionale è stato proposto dal ministro del Lavoro Andrea Orlando e contiene le linee guida previste per la gestione del lavoro anche in Smart. Il documento è stato siglato da tutte le parti, compresi i sindacati, che hanno partecipato al tavolo; in cosa consiste il nuovo protocollo che si pone l’obiettivo di incentivare il corretto utilizzo della pratica del lavoro agile.

Smart Working e settore privato: le novità

La linea base è che lo Smart Working è uno strumento che potrà essere ancora usato nelle aziende private al di fuori della fase emergenziale creata dalla pandemia da Covid-19. La differenza è nelle linee guida che devono essere presenti nei contratti.

Lo Smart Working potrà essere usato a seguito di un accordo individuale scritto che ne chiarisca la durata e le modalità, come l’alternanza tra presenza in sede e lavoro agile da casa, quali saranno gli strumenti del lavoro, il potere direttivo del datore di lavoro e i tempi di riposo del dipendente. Sulla carta gli strumenti di lavoro dovrebbero essere forniti dall’azienda ma, tramite accordo, il dipendente può usare quelli di sua proprietà.

I diritti del lavoratore in Smart Working

Nel protocollo sono anche indicati i diritti del lavoratore al quale sarà proposto lo Smart Working, oltre alla questione degli strumenti di lavoro, ad esempio, c’è il chiarimento in base di rifiuto da parte del lavoratore ad aderire allo Smart. In tal caso: “Non integra gli estremi del licenziamento per giusta causa o giustificato motivo, né rileva sul piano disciplinare“.

Il lavoratore in Smart Working avrà gli stessi diritti economici e normativi di quelli che lavorano in sede, ma non avranno vincoli di orario in quanto: “La giornata lavorativa svolta in modalità agile si caratterizza per l’assenza di un preciso orario di lavoro e per l’autonomia nello svolgimento della prestazione nell’ambito degli obiettivi prefissati“. Ovviamente, come per il lavoratore in presenza, anche per chi lavorerà in Smart sarà fondamentale stabilire tra le parti i momenti di disconnessione.