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Addio impiego da remoto e call a distanza: ecco come il metaverso cambierà il mondo del lavoro

Pubblicato: 09/12/2021 13:11

A metà ottobre un annuncio di Mark Zuckerberg fece rapidamente il giro del mondo: addio al gruppo Facebook per fondare Meta. Perché questo cambio? Per lasciare spazio ad una nuova frontiera del digitale e a una nuova visione imprenditoriale, che mira a rivoluzionare dal profondo il nostro approccio alla rete.

Secondo Zuckerberg che si è sempre mostrato un visionario, nel giro di qualche anno non si vivrà più in una società dominata dai social network come quella attuale, ma si passerà nell’epoca del metaverso. Il metaverso secondo le previsioni di Meta raggiungerà un miliardo di persone entro il prossimo decennio creando inoltre tantissimi nuovi posti di lavoro. Ma cosa si intende con questa parola?

Cos’è il metaverso annunciato da Zuckerberg

Il termine metaverso non è una novità ma fu coniato per la prima volta nel 1992 dallo scrittore statunitense Neal Stephenson nel suo romanzo “Snow Crash” dove i protagonisti si muovevano in un mondo virtuale. Ed è proprio questa la nuova frontiera del futuro dominata dal metaverso: ambienti digitali che riproducono in modo realistico la realtà, permettendo di avere interazioni sociali e di visitare luoghi virtuali grazie a degli appositi visori. Una sorta di realtà aumentata che permetterà alle persone di trovarsi in luoghi lontani, di interagire da remoto grazie a propri avatar. In un certo senso è un facsimile digitale di come viviamo, lavoriamo, operiamo nel mondo fisico.

Una frontiera che secondo Mark rivoluzionerà diversi aspetti della nostra vita: dalle interazioni sociali, allo shopping, fino al mondo del lavoro. Ebbene sì, anche il mondo del lavoro sempre più smart e a distanza sarà rivoluzionato ancora di più con l’esplosione di questa nuova tecnologia.

Come cambierà anche il modo di lavorare

Nell’epoca del metaverso non ci sarà più il lavoro da remoto, le call che saltano di continuo o le immagini sgranate. Basterà indossare un visore e ci ritroveremo in un ufficio virtuale a comunicare con i nostri colleghi anziché vederli nello scacchiere delle video riunioni. Non importa dove ci troveremo, grazie a questa tecnologia in qualsiasi momento del giorno potremmo avere accesso al nostro ufficio.

Diventerà semplicissimo confrontarsi con i colleghi, tutti i nostri lavori verranno salvati in cloud. Potremo visionare progetti realizzati direttamente con la realtà virtuale e diventerà anche molto più semplice mostrarli ai clienti. Immaginiamo un architetto o un agenzia immobiliare. Basterà indossare un visore e il cliente si ritroverà immerso nella sua casa dei sogni o in quella che si appresta ad acquistare.

Facebook crede nel futuro del metaverso e sta investendo molto in questa nuova tecnologia. Ha anche annunciato di creare 10.000 nuovi posti di lavoro in Europa nei prossimi 5 anni che si andranno aggiungere ai 10.000 già al suo servizio sul metaverso, il 20% della sua forza lavoro. Ma c’è anche chi non è convinto che il futuro abbia questa inclinazione. Come ad esempio il ceo di Microsoft Satya Nadella che resta convinto sul fatto che “il metaverso non potrà sostituire la compresenza fisica. Certo, potrebbe essere una nuova possibilità nell’organizzazione del lavoro dalle e-mail alle chiamate audio, dalle riunioni video alle nuove riunioni immersive ma senza eliminare l’incontro fisico”.

Vedremo chi avrà ragione tra i due ma intanto ci sono aziende che hanno già implementato tecnologie simili al metaverso di Facebook. Aziende grandi e piccole che per colpa del covid-19 hanno dovuto adeguarsi al lavoro a distanza testando piattaforme basate su avatar. E i risultati sono stati incoraggianti.

Ultimo Aggiornamento: 13/12/2021 12:17