A breve, accettare pagamenti elettronici di qualsiasi importo potrebbe diventare la norma e, per chi non si adegua, potrebbe essere prevista una multa. Ecco i dettagli della proposta inserita nel contesto del Decreto Legge Recovery.
Pagamenti elettronici, multe per chi non li accetta: l’emendamento
La novità è stata introdotta in un emendamento al Decreto Legge Recovery ed è tutt’ora all’esame della Commissione Bilancio della Camera. L’emendamento è stato fortemente voluto e proposto da Stefano Fassina, di Leu, e da Rebecca Frassini della Lega. Non si tratterebbe però del primo tentativo di rendere i pagamenti elettronici la norma, penalizzando chi non li accetta: una norma analoga era già stata inserita del Decreto Fiscale in Manovra nel 2020, ma non aveva superato l’approvazione del Parlamento.
Pagamenti elettronici, a quanto ammonterà la multa per chi non si adegua
La platea di interessati comprende tutti i soggetti che effettuano attività di vendita di prodotti, prestazioni e servizi, anche professionali. Per loro, dunque, potrebbe presto arrivare l’obbligo di accettare il pagamento di qualsiasi importo con bancomat o carte di credito. In base all’emendamento, l’obbligo di accettazione di carte di pagamento si può considerare assolto con riferimento ad almeno una tipologia di carta di debito e ad almeno una tipologia di carta di credito, identificate dal marchio del circuito di appartenenza. Per chi non si adegua, la proposta è applicare una multa pari a 30€ più una maggiorazione del 4% dell’importo per cui sarà rifiutato il pagamento elettronico.
Che cos’è il Decreto Recovery e in quale contesto si inserisce il nuovo emendamento
Il Decreto Recovery è stato convertito in legge in data 28 luglio. Si tratta di un Decreto Legge che unisce le due misure per l’attuazione e il controllo dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: il cosiddetto Dl Governance e il Dl Semplificazioni. Tra i temi trattati da questo Decreto Legge c’è l’istituzione della Cabina di regia destinata ad attuare gli interventi previsti per il Pnrr, ma anche l’accelerazione verso una semplificazione delle procedure e dell’accesso a numerosi bonus e agevolazioni, l’inclusione di donne e giovani, la digitalizzazione e il superamento del divario digitale.