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Italia Paese dell’anno 2021 per il The Economist, premiato Mario Draghi: “Oggi è un posto migliore”

Pubblicato: 16/12/2021 19:48

Mario Draghi e l’Italia sono stati elogiati dalla prestigiosa rivista britannica The Economist, che ha premiato la leadership dell’ex presidente della Bce in questo a suo modo drammatico 2021. Fondamentale la sua caratura internazionale e le scelte in materia di Covid, che hanno messo l’Italia in buona posizione rispetto ad altri Paesi. Il dubbio, paradossalmente, è se l’eventuale passaggio al Quirinale non possa ora rovinare tutto.

Il The Economist incorona l’Italia: è il Paese dell’anno 2021

Quello che è stato per certi definito “l’anno magico” dell’Italia a livello sportivo allarga i suoi orizzonti. Il The Economist incorona l’Italia come Paese dell’anno 2021: il riconoscimento viene assegnato dalla rivista a chi ha mostrato grandi miglioramenti nel corso dell’anno. Le alternative non mancavano: tanti Stati e Governi si sono distinti per la lotta al Covid-19, ma oltre all’emergenza sanitaria il 2021 è stato un anno geopoliticamente denso e importante. Dalla Moldavia che ha deciso di dire basta al riciclaggio di denaro sporco eleggendo Maia Sandu e la sua politica anti-corruzione, alle democrazie messe in salvo in Zambia e Samoa, sono stati molti i Paesi vagliati dall’Economist.

Tuttavia, a trionfare è stata l’Italia e “non per i suoi calciatori che hanno vinto il trofeo più importante d’Europa, non per le sue pop star che hanno vinto la gara canora Eurovision, ma per la sua politica“. La targhetta di Paese dell’anno 2021 ha infatti un nome e cognome inciso sopra: Mario Draghi.

Mario Draghi lodato dal The Economist: “L’Italia è cambiata”

Sembrava l’inizio della fine: la caduta del governo Conte bis, complicate trattative e colloqui tra i partiti, poi “la luce”. L’ex presidente della Bce Mario Draghi lodato dal The Economist è la ciliegina su una torta che sembrava giù particolarmente buona, pur con qualche sbavatura: “Quest’anno l’Italia è cambiata” riporta la rivista comparandola a quella degli anni passati “a causa della debolezza dei suoi governanti“. Viene fatto anche il nome di Silvio Berlusconi, ritenuto “unfit“, non adatto a rappresentare l’Italia.

Diverso il discorso per Draghi. Con lui l’Italia “si è dotata di un Presidente del consiglio competente e rispettato a livello internazionale“. Viene riconosciuto il fatto che “la maggioranza dei politici ha messo da parte le differenze per sostenere un profondo programma di riforme” che ha permesso al Paese di riprendersi più velocemente di altri come Francia e Germania.

Mario Draghi al Quirinale: un rischio per la politica italiana?

Il The Economist riconosce quindi che “è impossibile negare che oggi l’Italia sia in un posto migliore rispetto a dicembre del 2020“, ma un pericolo dietro l’angolo c’è. A gennaio verrà eletto il nuovo Presidente della Repubblica e il nome dell’attuale premier è sui taccuini di tutti. Persino la destra, che spinge forte su Berlusconi, potrebbe avere un vantaggio dal passaggio di Mario Draghi al Quirinale, ovvero il voto anticipato. “Draghi vuole diventare presidente, un ruolo più cerimoniale – si legge, ma questo vorrebbe dire che – potrebbe succedergli un primo ministro meno competente“.

Ansa riporta un recente sondaggio, secondo cui 3/4 degli italiani lo vorrebbero premier fino alla fine del mandato: squadra che vince non si cambia, specie perché non siamo ancora fuori dalla pandemia. E vedere l’allenatore lasciare la panchina a metà del secondo tempo non potrebbe che avere effetti negativi sui giocatori in campo.

Ultimo Aggiornamento: 17/12/2021 09:07