Il Governo ha presentato in Commissione al Senato il maxi-emendamento relativo all’intesa sulle tasse e sulle modalità per affrontare il rincaro delle bollette di luce e gas. Tra le opzioni messe in campo c’è anche la possibilità di rateizzare le bollette. Ecco i primi dettagli.
Aumento bollette luce e gas, come saranno impiegati i fondi per evitare la stangata: l’ipotesi di rateizzazione
Per contrastare il caro bollette di luce e gas l’esecutivo ha già stanziato 3.800.000.000€ per il 2022, di cui la prima tranche era stata varata con un Decreto Legge già il 9 dicembre in occasione del Consiglio dei Ministri. La seconda tranche, che ha portato al raggiungimento della cifra definitiva, è stata confermata in data 14 dicembre. Ora il Governo sarebbe al lavoro per delineare le modalità per impiegare questi fondi nella lotta al caro bollette. Il maxi-emendamento alla Legge di Bilancio 2022 al momento prevede, per affrontare il tema legato alla crisi energetica:
- La possibilità di suddividere in 10 rate gli importi delle bollette di luce e gas per famiglie e imprese. Sono incluse in questa proposta le fatture emesse nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 aprile 2022;
- L’annullamento delle aliquote sugli oneri generali di sistema, sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche di energia fino a 16kwh, per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2022, con uno stanziamento di 1.800.000.000€;
- La riduzione oneri generali di sistema per tutte le utenze del gas naturale e la riduzione dell’aliquota Iva al 5% per il gas metano.
Rateizzazione delle bollette, ecco come potrebbe funzionare secondo le prime ipotesi
L’intervento del Governo contro il caro bollette di luce e gas sembra dunque concentrarsi sul primo trimestre del prossimo anno, con la possibilità di rateizzazione estesa alle fatture fino ad aprile 2022. Il maxi-emendamento dovrebbe prevedere un piano di rateizzazione senza interessi per i clienti domestici inadempienti. Per compensare le rate e le modalità di restituzione, l’Autorità Arera dovrà definire gli anticipi da versare alle imprese, così da consentire il recupero del 70% dell’anticipazione entro il 2022, da parte della Cassa per i servizi energetici, e della restante quota entro il 2023. Il limite di questi anticipi dovrebbe essere pari a 1.000.000.000€.