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Fino a 1600€ per combattere l’ansia e la depressione: arriva il “Bonus Psicologo”

Pubblicato: 21/12/2021 16:01

La Legge di Bilancio potrebbe presto vedere l’introduzione di una nuova agevolazione: si tratterebbe del cosiddetto “bonus psicologo” e sarebbe stato definito nel contesto dell’aumento di disturbi in conseguenza della pandemia. Ecco come potrebbe essere strutturato e quanto dovrebbe valere.

Bonus psicologo, che cos’è l’agevolazione inserita in Legge di Bilancio

Il bonus psicologo figura nell’emendamento alla Legge di Bilancio 2022, attualmente in discussione al Senato. Sarebbe previsto uno stanziamento per il cosiddetto Fondo salute mentale, creato dal Ministero della Salute e destinato ad agevolare l’accesso ai servizi di psicoterapia di base. In particolare, sarebbe rivolto alla prevenzione e risoluzione di disagi prima che subentri una diagnosi di disturbi mentali. Sarebbe quindi stato pensato per situazioni di ansia, stress, malessere o depressione in senso non patologico, situazioni che hanno visto un incremento legato alla pandemia e che spesso hanno colpito i più giovani.

Quanto vale il bonus psicologo e a chi è rivolto

I fondi a disposizione per questa misura sono due: il primo dovrebbe consistere in un “buono avviamento”, con 15.000.000€ disponibili, mentre il secondo sarebbe un “buono sostegno” per 35.000.000€. Il bonus psicologo dovrebbe quindi offrire due opzioni:

  • Un contributo una tantum pari a 150€ rivolto ai cittadini maggiorenni a cui non sia stato diagnosticato un disturbo mentale e che non abbiano accesso ad altre agevolazioni in materia di salute mentale;
  • Un contributo annuo modulato sulla base dell’Isee. Fino a 15.000€ tale contributo dovrebbe ammontare a 1.600€, cifra ridimensionata a 800€ per Isee compresi tra 15.000€ e 50.000€ e infine a 400€ per Isee compresi nella fascia 50.000€-90.000€.

Per le procedure di richiesta del bonus psicologo sarebbe atteso un apposito Decreto attuativo di questa misura.

Bonus psicologo, quali sono i dati sull’aumento di disturbi di ansia, depressione e autolesionismo

Secondo uno studio a cura di The Lancet, a livello globale il 21% delle persone che si sono rivolte a specialisti sarebbe stato costretto a interrompere il trattamento per motivi economici, mentre il 27% non avrebbe risorse economiche per intraprendere un percorso con un professionista. Inoltre, in tutto il mondo il 2020 avrebbe visto un aumento a livello globale con 53.000.000 di casi di depressione e di 76.000.000 nuovi disturbi d’ansia. La pandemia avrebbe offerto il suo contributo aumentando il clima di incertezza attraverso il ricorso ai lockdown e alle restrizioni in atto per arginare la diffusione del Coronavirus. In Italia, le stime sono offerte da un’indagine dell’Istituto Piepoli redatta per il Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi. Ciò che ne emergerebbe è un aumento dell’83% dei disturbi legati all’ansia, del 72% dei problemi di depressione e del 61% di quelli relazionali. Tra i più giovani, questi aumenti raggiungono il 31% di minori e il 36% dei ragazzi compresi nella fascia di età tra i 18 ed i 24 anni, e spesso sfocerebbero in episodi di autolesionismo. Secondo l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, infatti, i fenomeni di ideazione suicidaria e tentativi di suicidio sono passati dal 36% del 2019 al 63% nel 2021.