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La FAO lancia l’allarme sul cibo: le pressioni sulle risorse idriche e sul suolo stanno diventando un problema

Pubblicato: 24/12/2021 17:54

La sicurezza alimentare è a rischio. Il rapporto SOLAW 2021, rilasciato dalla FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) evidenzia il peggioramento dello stato delle risorse idriche, dei territori e dei suoli della Terra. Secondo il report, tutte queste condizioni causeranno difficoltà nello sfamare la popolazione mondiale in continua crescita.

Lotta per l’acqua, degrado del suolo e controllo inclusivo

Entro il 2050, secondo il rapporto, per sfamare tutte le persone, ci dovrà essere un aumento della produzione di cibo del 50%. Direttamente in collegamento con ciò, arriveremmo a utilizzare il 35% in più di acqua nell’agricoltura. Tutto questo porterebbe una serie di reazioni a catena negative. Vedremmo disastri ambientali, seguiti da una nuova “guerra” per lo sfruttamento delle risorse.

Non è solo l’acqua però il problema principale. Nel report troviamo dati che fanno vedere con chiarezza le sfide più importanti da affrontare. Il degrado del suolo, dovuto all’attività umana, interessa il 34% dei terreni agricoli. Una parte consistente di questo problema, è data dalla crescita delle zone urbane nel mondo. Ad oggi le zone urbane occupano lo 0,5% della superficie terrestre, ma la loro crescita ha avuto un grande impatto sulle risorse idriche e del suolo. Sono stati invasi e inquinati dei terreni agricoli fondamentali per la produttività. Il report dedica una parte anche al controllo inclusivo delle risorse idriche e del suolo, che deve essere più inclusivo e flessibile. Serve una pianificazione integrata su tutti i livelli. Inoltre, gli investimenti nel settore agricolo devono essere applicati in modo che generino vantaggi sul piano ambientale e sociale.

Mitigare il cambiamento climatico e cambiare il sistema

Per raggiungere gli obiettivi di mitigazione dei cambiamenti climatici, è necessario l’uso sostenibile di suoli, terreni e risorse idriche. Inoltre, basterebbe garantire un uso intelligente dei suoli per ridurre di un terzo le emissioni di gas a effetto serra dai terreni agricoli. Nel rapporto, il direttore generale della FAO afferma: “Gli attuali modelli di produzione agroalimentare si sono rivelati insostenibili. I sistemi agroalimentari possono però rivestire un ruolo fondamentale, contribuendo in maniera positiva al conseguimento degli obiettivi in materia di clima e di sviluppo”.