Da lunedì 3 gennaio alcune regioni cominceranno l’anno nuovo in zona gialla. A determinarlo sono i dati delle terapie intensive e delle aree mediche diffusi quotidianamente dall’ Agenas.
Si parla di Lazio, Lombardia Piemonte e Sicilia, che si aggiungeranno alle già gialle Calabria, Veneto, Marche, Friuli Venezia Giulia, Liguria, le province di Trento e Bolzano.
Zona gialla, Piemonte punta sui vaccini
L’ultima a comunicare il passaggio in zona gialla dal 3 gennaio è stato il Piemonte. Alberto Cirio, governatore di regione, ha infatti spiegato -come riporta Open– che si tratta di un passaggio “frutto della crescita del contagio che si sta registrando a livello globale ma che testimonia anche come i numeri delle ospedalizzazioni in Piemonte siano ancora contenuti e, anche questo, è merito dei vaccini”.
Inevitabile l’appello ai non vaccinati: “Ora più che mai ci appelliamo a chi ha ancora dei dubbi, perché il vaccino è la nostra unica arma per salvare la vita e le nostre comunità”.
Rinnovato l’impegno a non penalizzare eccessivamente le persone vaccinate: “Il Governo ha introdotto misure che riteniamo di buonsenso, perché avevamo chiesto che non fossero le persone vaccinate a pagare eventuali nuove restrizioni e così è stato. Ma ognuno di noi deve continuare a fare la propria parte per non mettere a repentaglio la propria sicurezza e quella dei propri cari. Prendetevi cura di voi”.
Lombardia, si punta sui tamponi per combattere i contagi
Inizio d’anno con cambio di colore anche per la Lombardia, che punta sui tamponi: si pensa infatti ad una sorta di task force che permetta di fare il maggior numero di tamponi possibile, soprattutto in un momento in cui i tamponi sono diventati pressoché introvabili a stretto giro negli ospedali.
Per quanto riguarda le norme norme, si avranno pochi effettivi cambiamenti in Lombardia, dove ad esempio è già attualmente in vigore l’obbligo delle mascherine all’aperto.
Zona gialla in Lazio, rapporto positivi-tamponi al 6,8%
Sotto l’ombrello giallo anche il Lazio, dove ieri si sono registrati 5843 nuovi positivi e 150 degenti nelle terapie intensive. In tutto il rapporto tra positivi e tamponi è al 6,8%.
Anche qui si interviene sui tamponi, non aumentandoli bensì cambiando la gestione dell’analisi dei positivi, come spiegano in una nota il presidente d Regione Zingaretti e l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato: “Il test antigenico rapido, se positivo, non deve essere confermato dal test molecolare che viene effettuato solo su richiesta del medico in base alla valutazione dei sintomi”.
Diversa gestione degli ingressi in strutture sanitarie e case di cura, dove si potrà entrare solo “con le due dosi di vaccino e la dose di richiamo, dunque con il Super green pass”.
Zona gialla, in Sicilia arriva lo spauracchio delle zone rosse
In Sicilia Nello Musumeci ha non solo commentato come imminente l’arrivo della zona gialla, ma ha anche spiegato che non esiterà nel caso si debba passare a colori più restrittivi. Al tgr Sicilia il Presidente di Regione ha infatti spiegato: “ho già dichiarato alcune zone arancioni e non ho difficoltà dove fosse necessario a dichiarare zone rosse, interveniamo subito per le zone gialle: segno evidente che vogliamo neutralizzare il focolaio dove si manifesta per evitarne la diffusione”.